I preparativi per il 4° Salone dell’Imprenditoria Femminile e Giovanile 2011 fervono e GammaDonna, il portale dedicato a questa iniziativa, ha lanciato un sondaggio per capire quali dovranno essere i temi centrali su cui fondare questo importante incontro.
L’appuntamento è per il mese di ottobre, precisamente nei giorni dal 4 al 6, presso il Teatro Comunale di Vicenza. Sembra troppo presto per parlarne?
Ebbene no, perché l’imprenditoria in rosa sta diventando una realtà sempre più concreta e massiccia, su tutto il territorio nazionale. Sono tante, infatti, le donne che si buttano nell’attività manageriale, imprenditoriale o creativa avviando nuove società dal nulla, dando nuova linfa ad ambiti in crisi o addirittura addentrandosi in ambienti del tutto inesplorati.
Di “pioniere” ce ne sono molte, dunque, tenaci, professionali e propositive e proprio per questo meritano non solo un Salone a loro dedicato, ma anche che questo sia personalizzato, cucito loro addosso come un vestito.
Perché questo? Non per vezzo, neanche per capriccio ma, poiché l’imprenditoria femminile, almeno su larga scala, rappresenta una novità, le esigenze delle donne che ci lavorano rimangono ancora un mistero e, quindi, cosa meglio di un sondaggio poteva aiutare a chiarire le idee?
Sul sito www.gammadonna.it è stata proposta una serie di domande sugli argomenti da affrontare, la modalità di discussione più efficace e quale categoria di “addetti ai lavori” fosse più richiesta.
I risultati sono appena stati resi noti ed è emersa una chiara esigenza di imparare a sviluppare un network attorno alla propria attività, per migliorarne la visibilità, come addentrarsi nella gestione di un’impresa e, fondamentale, come conciliare il lavoro e la famiglia.
Come affrontare queste tematiche? Bocciati i talk show, ritenuti forse troppo impersonali e “televisivi”, per favorire tavole rotonde e dibattiti aperti, che danno la possibilità di scambi tra partecipanti e relatori, nonché l’occasione di porre domande dirette e tecniche quasi come avverrebbe in un incontro a tu per tu.
Ma con chi le donne vogliono confrontarsi? Niente opinionisti e docenti universitari, per favorire invece i tecnici, coloro che, prima di loro, hanno affrontato certe problematiche superandole.
Cosa emerge da queste risposte? Prima di tutto, voglia di concretezza e di affrontare il nocciolo della questione, senza fronzoli o discorsi astratti. Tematiche e relatori, quindi, devono essere all’altezza di rispondere alle esigenze reali delle donne che si avventurano in un ramo lavorativo che prima era loro, almeno in parte, precluso.
Le nuove imprenditrici vogliono dialogare con chi ha affrontato i loro stessi problemi, ma non per trovare una spalla sulla quale consolarsi, bensì uno sprone per proseguire il cammino. Non si arrendono facilmente, queste donne, se si pensa che la carriera viene difesa strenuamente, al pari della famiglia, poiché un occhio a chi le aspetta a casa c’è sempre.
Vera Moretti