Wilma Montesi è una ragazza molto bella ma di origini modeste e vive con la famiglia in Via Tagliamento a Roma, quartiere Trieste.
A guardarla Wilma incarna il prototipo della ragazza della porta accanto. Al momento della scomparsa è legata sentimentalmente ad un agente di polizia. I due parlano già di matrimonio.
C’è chi sostiene però che Wilma coltivasse un sogno nel cassetto all’epoca della sua scomparsa, ossia entrare a far parte del mondo dello spettacolo, diventare un’attrice famosa. Ma i suoi sogni si infrangono inesorabilmente sulla spiaggia vicino a Roma quell’11 aprile di 59 anni fa.
E’ infatti la vigilia di Pasqua quando sulla spiaggia di Torvajanica viene ritrovato il suo cadavere. Ma Wilma era scomparsa 2 giorni prima, il 9 aprile del 1953. A ritrovare il suo corpo è un manovale, tal Fortunato Bettini, che era sulla spiaggia per una passeggiata mattutina.
Il corpo di Wilma è riverso supino sulla battigia, con la testa immersa nell’acqua. La ragazza è vestita solo in maniera parziale e gli abiti sono zuppi d’acqua. Non ha più indosso le scarpe, la gonna, le calze e il reggicalze.
Il corpo viene portato presso l’Istituto di Medicina Legale di Roma. I medici legali che hanno esaminato la salma affermano che la probabile causa della morte sarebbe stata una “sincope dovuta ad un pediluvio”. Insomma, secondo l’autopsia la morte di Wilma sarebbe da ricondurre ad una tragica fatalità. Ma la spiegazione non convince gli inquirenti.
Sul corpo della vittima non viene riscontrato alcun segno di violenza sessuale. Secondo i medici legali Wilma era ancora vergine al momento del decesso, tuttavia la presenza di sabbia nelle parti intime della ragazza potrebbe essere spiegata solo come conseguenza di un rapporto sessuale consumato. Qualcosa non torna….
Dalla ricostruzione delle ultime ore di vita della ragazza, emerge che Wilma non era rientrata a casa la sera del 9 aprile. La madre, insieme all’altra figlia, Wanda, era rientrata e non l’aveva trovata in casa.
La portiera dello stabile in cui vivevano i Montesi afferma di averla vista uscire intorno alle 17.30 proprio il 9 aprile, e di non averla più vista in seguito.
Alcuni testimoni affermarono di aver visto la Montesi sul trenino che da Roma portava ad Ostia.
Ma Ostia e Torvajanica non sono poi così vicine, certo le separano solo pochi chilometri, ma certo non è proponibile percorrere tale distanza a piedi.
Roberta BRUZZONE – criminologa e psicologa forense Presidente dell’Accademia Scienze Forensi