Il settimanale americano Newsweek ha pubblicato la classifica dei Paesi migliori e peggiori dove conviene nascere donna. In quali Stati è più facile esser del gentil sesso? E in quali il fiocco rosa è solo l’inizio di una vita con due marce in meno?
Il paradiso in terra per le donne del ventunesimo secolo è l’Islanda. Secondo la classifica del settimanale americano, che ha esaminato 165 Paesi, concentrando l’analisi su cinque aree (giustizia, salute, educazione, economia, politica), l’isola nordeuropea è il Paese che presta più attenzione alla tutela dei diritti delle donne, dà loro adeguate possibilità di carriera e non le discrimina in campo politico (il Primo ministro è una donna, Jóhanna Sigurðardóttir).
Al top della classifica gli Stati del Nord Europa, zona in cui tutte vorrebbero crescere: nei primi dieci posti della classifica non manca nessuno, ci sono Svezia, Danimarca, Finlandia, Norvegia e Paesi Bassi.
L’unica certezza è che l’Italia non compare tra i venti Paesi peggiori.
L‘Africa è ancora l’area dove la discriminazione sessuale si fa più sentire. Il Chad dove, scrive Newsweek, «le donne non hanno diritti legali e si sposano a 11 o 12 anni», è lo Stato con il punteggio più basso. Seguono Afghanistan, Yemen e Congo. L’Africa qui le posizioni le occupa quasi tutte.
Una speranza, però, arriva dalla Primavera Araba. Nei Paesi del Nord Africa le donne hanno la possibilità di ricominciare daccapo. Il futuro dello Stato dipende anche da loro. Scrive Jessie Ellison, autrice del report: «Escluderle dalla ricostruzione sarebbe come cercare di legarsi le scarpe con una mano sola».
Esistono donne che contano e Paesi in cui le donne contano pare dire la ricerca…
Marco Poggi