Prende il via oggi, davanti alla Corte d’appello di Salerno, il processo di appello per l’omicidio di Elisa Claps, uccisa il 12 settembre del 1993 a Potenza quando aveva solo 16 anni. I suoi resti sono stati ritrovati solo tre anni fa nella chiesa della Santissima Trinità a Potenza. Unico imputato per il delitto è Danilo Restivo, che è in aula. È apparso tranquillo, veste sportivo.
In aula c’è anche Filomena Iemma Claps, mamma di Elisa. Non è la prima volta che si trova in un’aula giudiziaria con Restivo da quando è accusato di omicidio: era già successo in Inghilterra, a Winchester, per l’omicidio della sarta Heather Barnett.
In primo grado Restivo è stato condannato a 30 anni di reclusione con il rito abbreviato. Per l’appello, il nuovo collegio difensivo ha optato per la richiesta di rinnovazione del dibattimento su cui oggi la Corte si esprimerà. Dall’11 gennaio Restivo è in Italia – ieri è stato trasferito da Rebibbia al carcere di Salerno – in quanto è stato applicato il mandato di arresto europeo spiccato tre anni fa.
È stata concessa la consegna temporanea dall’Inghilterra dove Restivo sta scontando in carcere una pena definitiva a 40 anni di reclusione per l’omicidio di Heather Barnett. Restivo ha ribadito la sua innocenza come ha sempre fatto. La famiglia Claps è invece certa della colpevolezza e si aspetta che il processo chiarisca perché ci sono voluti 17 anni per trovare i resti della ragazza.
“Nel processo di primo grado abbiamo ottenuto la condanna conformemente a quelle che erano le nostre richieste e quindi abbiamo fiducia per un giudizio di conferma della condanna”, dice all’Adnkronos il procuratore di Salerno, Franco Roberti.
A sostenere l’accusa in appello è stato applicato lo stesso pm del primo grado, Rosa Volpe, il che fa ritenere che l’ufficio inquirente sia certo degli elementi in proprio possesso.