Centinaia di menzogne, depistaggi, reticenze, coperture ignobili ed inimmaginabili hanno sepolto per oltre 17 anni la verità sulla misteriosa scomparsa di una brava ragazza di 16 anni senza grilli per la testa e legatissima alla sua famiglia.
Ed i depistaggi sono cominciati sin dall’inizio, sin da quel 12 settembre 1993 quando Elisa, che con Restivo quel giorno aveva appuntamento proprio all’interno della Chiesa della Santissima Trinità di Potenza, non fa più ritorno a casa.
La famiglia Claps, che non ha mai smesso di lottare per sapere la verità sulla fine di Elisa in quei 17 anni di angosciosa attesa purtroppo ha incontrato innumerevoli difficoltà e silenzi, in primis da parte di chi su quella scomparsa avrebbe dovuto (e potuto) indagare meglio.
Che Restivo fosse collegato a doppia mandata con la scomparsa di Elisa Claps era fin troppo chiaro sin da subito. Non ci sono dubbi sulla sua colpevolezza.
Il suo collegio difensivo ha già anticipato il ricorso in Cassazione ma non credo abbiano spazio per poter davvero capovolgere le sorti giudiziarie del loro assistito. Ma sono ancora moltissimi gli interrogativi rimasti senza una risposta. Chi ha coperto l’assassino? Chi gli ha permesso di colpire ancora? Chi sapeva e non lo ha fermato? Domande che è giunto il momento di affrontare seriamente.
Roberta BRUZZONE – criminologa e psicologa forense Presidente dell’Accademia Scienze Forensi
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