Una rete di consulenti, naturalmente donne, in grado di guidare e consigliare le giovani imprenditrici sulla strada del successo. E’ l’azione promossa dall‘Unione Europea a sostegno dell’imprenditoria femminile. Una rete europea che coinvolge ben 17 paesi membri, per un totale di 170 “mentori” provenienti da varie nazioni, tra cui figura anche l’Italia.
Ma chi sono le mentori? Donne a capo di imprese affermate, con una lunga e brillante esperienza alle spalle, in grado di fornire consigli, informazioni e supporto alle colleghe più giovani e inesperte che si accingono a fondare la propria impresa.
“La creatività e le potenzialità imprenditoriali femminili rappresentano chiaramente una fonte di crescita economica – ha sottolineato il vicepresidente della Commissione UE Antonio Tajani. – Una miniera di nuovi posti di lavoro non ancora sfruttata, che va dunque ulteriormente sviluppata in Europa. In un momento di crisi non ci possiamo permettere di rinunciare a tale potenzialità. Incrementare il numero delle imprenditrici significa dare maggior potere economico alle donne e contribuire alla crescita”.
Donne al potere equivale a successo economico. La UE ne è convinta e ha stilato una classifica di ‘talenti’, se così vogliamo chiamarli, appannaggio esclusivo dell’imprenditoria femminile.
Le donne hanno la capacità di valutare ed esaminare tutti i pro e i contro che riguardano l’apertura di una nuova impresa, inoltre spesso portano avanti questa iniziativa senza lasciare una precedente occupazione, in modo da limitare i rischi legati a un possibile fallimento.
Ma le donne sono anche più prudenti: lo dimostra il fatto che alla base delle aziende guidate da donne c’è spesso un capitale iniziale inferiore rispetto a quello speso dagli uomini. Donne attente a non fare il passo più lungo della gamba, insomma.
Alessia Casiraghi