La tecnologia e i nuovi sistemi di sicurezza negli aeroporti ogni tanto provocano dei disagi: è capitato a tutti di non riuscire a trovare cosa faceva suonare quel maledetto metal detector, e di alterarsi un po’. Ma cosa succede quando ci si stanca dei controlli corporali?
Sicuramente si protesta, ma siamo sicure che nessuno l’ha mai fatto come Tammy Banovac, della cui protesta esiste un video ormai divenuto tormento su Internet.
La signora Banovac, chirurgo di cinquantadue anni e viaggiatrice regolare, il giorno prima aveva subito le attese e i controlli degli agenti della Tsa, che oltre a essere spossanti le avevano anche fatto perdere il volo. Di conseguenza, stanca sia delle lunghe code, sie dei controlli stessi si è presentata al check-in dell’aeroporto di Oklahoma City con indosso soltanto un provocante intimo di pizzo nero, a bordo di una sedia a rotelle.
Nonostante il bellissimo corpo sia stato messo particolarmente in evidenza con questo atto, il punto non era sottolineare quanto l’esercizio fisico e gli “aiutini” dei colleghi la rendano ancora una donna desiderabile e attraente, ma bensì evitare il “pat down”, ovvero la perquisizione corporale, che per sua stessa dichiarazione, sembra sempre più simile ad una forma di molestia e di violenza sessuale, per l’invadenza degli agenti che se ne occupano.
Vedendola arrivare e seguire la fila in questo modo senza dubbio originale, gli agenti hanno inizialmente deciso di lasciarla passare. Ma l’atto di protesta ha avuto un risvolto inatteso che si è ritorto contro la stessa autrice: la sedia a rotelle sulla quale si era presentata mostrava tracce di nitrato, e la donna è rimasta un’ora in lingerie davanti a passeggeri e personale, oltre a subire l’ultima “beffa”: perdere nuovamente il volo.
Non paga di tutto ciò, però, il giorno dopo Tammy si è ripresentata nelle stesse condizioni, con la spiegazione che le tracce di nitrato appartenevano a dei medicinali utilizzati nel suo lavoro. Così, è riuscita a prendere finalmente il volo e a saltare i controlli più fastidiosi.
La vicenda si è dunque così conclusa, lasciandosi alle spalle sorrisi e domande, come quella che ci poniamo noi: possono dei controlli far giungere ad una tale incredibile reazione? Se è così, probabilmente l’errore è nei metodi, e dunque è quasi da apprezzare, anche se non da emulare, la prontezza di questa donna che conscia delle possibili conseguenze, si è “permessa” di denunciare l’eccesso di rigidezza con un altrettanto incredibile eccesso.
A voi l’ardua sentenza!
Caterina Damiano