Non c’è piacere più grande per ogni italiano che gustare un buon caffè nero e fumante. A colazione, a pranzo, a merenda e dopo cena c’è sempre posto e tempo per il nostro oro nero.

Fino al XIX era sconosciuta l’origine della pianta del caffè, si narra di un pastore chiamato Kald che portava a pascolare le capre in Etiopia, queste incontrando una pianta di caffè cominciarono a masticarne le foglie. Arrivata la notte le capre anziché dormire, si misero a vagabondare con energia. Il pastore ne individuò la ragione e abbrustolì i semi della pianta mangiati dal suo gregge, poi le macinò e ne fece un’infusione, ottenendo il caffè. Venezia, città che commercializzava con l’Oriente, fu il primo centro italiano a importare la bevanda.

L’oro nero oltre ad essere un compagno irrinunciabile in molte pause giornaliere è anche un prezioso alleato della linea.

Il merito è tutto della caffeina, una sostanza stimolante che contribuisce ad accelerare il metabolismo, che ci rende più reattivi alle sollecitazioni aumentando il nostro grado di allerta e facendoci resistere un pochino di più alle fatiche. Questa sostanza, inoltre, ha la capacità di trascinare gli acidi grassi fuori dalle cellule, rendendo i grassi immediatamente disponibili come energia per l’attività fisica e facilitandone quindi l’eliminazione. Secondo recenti studi ciò comporterebbe un incremento del 10% circa nella capacità dell’organismo di bruciare calorie.

Chi ha un metabolismo lento brucia più lentamente del normale è tendente al gonfiore, sovrappeso ed è spesso spossato. La soluzione non è quella di digiunare, se il nostro corpo riceve poco cibo, reagisce come quello degli animali che vanno in letargo: diminuisce i consumi e rallenta i processi fisiologici (metabolismo lento). Se si suddividono le calorie quotidiane in quattro o cinque pasti, anziché in due o tre, si provoca un aumento del livello di combustione calorica e quindi di consumo di energia pari all’1-1,5%.

Cosa c’entra il caffè in tutto ciò?

Il nero per eccellenza è stato classificato tra i no nutritive dietary components, cioè gli alimenti che non rivestono un valore significativo in termini di apporto in nutrienti ed energia. Il caffè da solo è quasi privo di calorie e non fa ingrassare, ma se a questo aggiungiamo lo zucchero assumiamo calorie derivanti da un carboidrato semplice a veloce assimilazione. Se si vuole mantenere un regime dietetico ipocalorico si deve bere rigorosamente amaro.

Una tazzina d’espresso, senza aggiunta di saccarosio o di latte, non contiene più di tre calorie, che nel quadro dell’apporto calorico giornaliero necessario a ogni individuo rappresentano un valore del tutto trascurabile. E’ noto che cinque tazzine al giorno di questo accelerano i consumi calorici del 5% (mi raccomando non esagerate l’ipertensione e il nervosismo sono dietro l’angolo).

La miscela nera inoltre ha una blanda azione anoressizzante aiuta a spegnere il senso di fame, a maggior ragione per tutti coloro che hanno iniziato un regime ipocalorico.

Se il vostro obiettivo è dimagrire in fretta, non tralasciando l’attività fisica, non è necessario fare un uso massiccio  di caffeina.  Basta concedersi tre tazzine al giorno di nero, quantità ideale per sfruttare gli effetti positivi della bevanda senza incappare  in effetti collaterali indesiderati e non diventarne assuefatti.

Adesso la pausa caffè non potrà che essere ancora più piacevole.

 

Martina PISASALE