Indossare i tacchi può essere una vera tortura, soprattutto se si deve camminare o peggio andare in discoteca. All’inizio siamo lanciate, spavalde e arrampicate in uno stiletto che da solo potrebbe far sembrare Pupo un giocatore professionista di pallacanestro. L’andamento deciso però non dura molto, anzi, il più delle volte finiamo appoggiate alla parete doloranti e con le caviglie che pulsano, neanche fossero ammalate di altitudine, come gli alpinisti che soffrono di mal di montagna…

Purtroppo a questa “tortura” non c’è soluzione, almeno fino al momento in cui le calzature da sanitaria diventeranno di moda…
Una piccola ricompensa che possiamo concederci dopo aver affrontato una serata “tre metri sopra il cielo” ovvero calzando delle décolleté dal tacco vertiginoso è massaggiare i nostri poveri piedini. Come fare? Soffermarsi soprattutto sotto la pianta del piede ed esercitare una leggera pressione, poi distendere le dita e procedere con un massaggio dal basso verso l’alto. Per alleviare il gonfiore poi basta seguire i consigli della nonna con un pediluvio con degli oli essenziali o con del semplice bicarbonato. Dopo una bella dormita poi, camminare per casa senza scarpe potrebbe dare molto sollievo. Se il tempo permette, quel che ci vuole è un po’ di grounding ovvero una passeggiata sulla sabbia o sull’erba. La pianta del piede è ricca di recettori e gli impulsi nervosi che arriveranno al vcorpo saranno molto piacevoli e stimoleranno positivamente i sensi. Dopo tanto male almeno un po’ di meritato sollievo…
Beatrice Faust scrive nel suo Woman, Sex and Pornography che i tacchi alti «Non sono stimoli visivi per gli uomini, ma stimoli tattili per le donne… Camminare sui tacchi alti fa ondeggiare le natiche due volte più di quando si cammina su scarpe basse, trasmettendo alla vulva nuove sensazioni».

In questo caso, potremmo dire che non tutto il male viene per nuocere…

Martina ZANGHI’

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