Esiste una ricetta per essere una donna manager impeccabile? Se qualche giorno fa, Marie Claire Orenic, donna in carriera e mamma, è stata eletta da un quotidiano americano come la “happiest woman in America”, il segreto c’è è va svelato.
Ecco allora quattro pratici consigli, o meglio 4 errori da non fare, per le donne decise a ‘fare le scarpe’ ai loro colleghi maschi, pubblicati in uno studio del 2011 dell’Istituto Europeo di Leadership e Management.
Prima regola. Avera fiducia in sé stesse. Perciò niente crisi di autostima, niente vittimismo, niente paura a far emergere le proprie qualità, professionali e umane. Self-confidence al primo posto quindi.
Punto secondo: evitare di mostrarsi eccessivamente modeste. Anche se vi hanno insegnato che devono essere i risultati a parlare da sé, che i fatti contano molto più delle parole, che chi ha le qualità giuste prima o poi emergerà, occorre spingere di tanto in tanto un pochino sull’acceleratore e mettere in mostra le proprie doti. Che non significano né un tacco 12 né una scollatura più profonda.
Chiedete, sempre. Con la nonchalance e il fascino che ogni donna possiede per natura, senza esagerare e mantenendosi sempre in bilico tra volere e potere. Spesso le donne manager non riescono a ottenere una promozione perché attendono pazientemente di essere notate dai loro superiori. Che tradotto significa: fatevi notare durante le riunioni, dite la vostra senza temere di catalizzare l’attenzione, siate meno condiscendenti. Attenzione anche alla gestualità e alle posizioni del corpo che si assumono: una testa reclinata di lato trasmette condiscendenza e sottomissione, le braccia incrociate chiusura, le mani frenetiche tra i capelli nervosismo e ansia da prestazione.
Quarto e ultimo consiglio: dissimulare. Lasciar trasparire il meno possibile, e se necessario, le proprie emozioni: niente crisi isteriche o voce alta, niente esplosioni di pianto o di rabbia di fornte ai propri colleghi. Chi ha la stoffa del capo sa fare anche questo: nascondere e dissimulare le proprie sensazioni, evitando reazioni dettate dall’impulso e dal momento. Cominciando dalle piccole cose.
Alessia Casiraghi