Il sole fa capolino, l‘estate sta iniziando e non potrebbe esserci momento migliore per capire qualcosa in più sui filtri solari e quindi sulla protezione solare.
Partiamo dalla base, cosa significa intanto SPF?
La spiegazione chiara e lineare è di Beatrice Mautino, scienziata e divulgatrice nonché autrice del blog (da non perdere!) La Ceretta di Occam su Le Scienze.11
“L’SPF è un numero che indica la quantità di radiazioni UVB “fermate” dal filtro solare: un SPF 15 lascerà passare un quindicesimo delle radiazioni UVB, mentre un SPF 50 ne lascerà passare solo un cinquantesimo. Più è alto il numero, meno UVB passano. Tutto questo vale se la crema viene applicata nelle giuste quantità e con la giusta frequenza, però“.
Filtri solari: fisici e minerali
I filtri solari fisici contengono ingredienti minerali attivi, come ad esempio il biossido di titanio e l’ossido di zinco. Agiscono posizionandosi sulla pelle ‘come uno schermo‘ deviando e disperdendo i raggi UVA e UVB. Questa tipologia di solari sono in genere più ‘difficoltosi’ da stendere ma le nuove tecnologie le texture sempre più fluide li hanno resi molto comodi e pratici. Fanno parte di questa categoria i prodotti con filtri solari minerali o naturali.
Adesso una precisazione, tutti i filtri solari sono di fatto chimici perché tutti agiscono chimicamente e ‘chimicamente’ non ha una accezione negativa, anzi. La definizione più corretta sarebbe per i filtri fisici, filtri inorganici, quelli che in soldoni agiscono come ‘uno specchio, uno schermo’ sulla pelle. Purtroppo a dispetto di claim e marketing anche questa tipologia di protezione inquina, sia producendo il solare, sia nel momento in cui lo utilizziamo facendo il bagno in mare o in piscina.
Filtri solari chimici
Mentre i filtri solari fisici si posizionano sulla pelle ‘bloccando’ i raggi in superficie, i filtri solari chimici invece li assorbono, come una spugna. I filtri organici possono essere formulati con una texture leggera e non appiccicosa, ideale per l’uso quotidiano e per chi non è depilato. Si applicano facilmente sulla pelle non creando il famoso effetto ghosting. Anche in questo caso questi prodotti non sono ad impatto zero per l’ambiente, come sempre niente è come sembra.
Ma alla fine cosa è meglio?
Non c’è una risposta univoca alla domanda, questa è la domanda che ci poniamo ogni estate. L’importante è essere consapevoli ed acquistare consapevolmente, prendendo coscienza che qualunque cosa decidiamo di usare, ha una conseguenza. Dunque applichiamo la giusta dose di protezione solare e, quando possibile, indossiamo cappello e abiti protettivi, il pianeta ne beneficerà.