Oggi è la Giornata Internazionale dello Yoga e per questa occasione abbiamo bussato alla porta di Walter Zanca, fondatore di Alma Matters, che dopo tanti anni di pratica e studio in giro per il mondo ha aperto una scuola di yoga a pochi passi da Porta Venezia a Milano nel 2015. Un vero e proprio centro di formazione dove è possibile acquisire competenze che vanno dalle discipline olistiche ai massaggi, campane tibetane e riflessologia plantare (qui tutte le offerte formative).
Il 21 giugno è il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno, inizio simbolico di un percorso di rinnovo e di guarigione, senza dubbio di buon auspicio per tutti. Per conoscere di più questa disciplina (che è diventata molto modaiola) abbiamo chiesto ad un professionista che ci ha chiarito più di qualche dubbio…
Il 21 giugno è la giornata internazionale dello yoga, perché secondo te è importante celebrarlo?
È importante che discipline come queste abbiano sempre più visibilità per far capire che lo yoga è per tutti, fa bene alla salute fisica e mentale e non è solo relegato a gruppi religiosi o fanatici.
Che cosa offre lo yoga rispetto ad altre discipline, perché cominciare a praticarlo?
Lo yoga nasce e si sviluppa per il beneficio di corpo, mente e spirito dell’uomo. Quando si parla di “spirito” non si parla di religione ma piuttosto della nostra parte più intima. Lo yoga, attraverso la respirazione e le asana (le posizioni) aiuta a prendere consapevolezza di se stessi e ad elevarsi ad uno stato di pace superiore che arriva in modo del tutto naturale. Il beneficio più immediato che si ottiene con la pratica è quello fisico. Contratture, postura sbagliata, mal di testa, circolazione sono solo alcuni dei problemi che trovano nella pratica dello yoga un risposta anche dalla prima seduta. La società moderna sta finalmente realizzando che medicinali, alcol, cattiva alimentazione non aiutano la loro vita e sempre di più si sente il bisogno di tornare a prendere contatto con se stessi e in questo lo yoga è eccezionale e se ancora, dopo millenni, lo si pratica, un motivo ci sarà.
Per chi è già un po’ appassionato, secondo te come si fa a scegliere tra i vari tipi, qual è quello più adatto?
Lo yoga non nasce come competizione, come gara o come qualcosa da praticare come moda in quanto tutto questo è assolutamente contro lo spirito intrinseco della disciplina. Esistono purtroppo tanti tipi di yoga che non hanno nulla a che fare con lo yoga puro e oggi vengono inventati stili solo per renderli più divertenti e vicini a corsi di trapezisti per il Cirque Du Soleil così da attirare pubblico per un puro fine economico. Questo non è yoga. Il mio consiglio è andare alle origini e scegliere Hatha yoga, Ashtanga e Vinyasa o comunque, uno yoga che abbia un legame con la tradizione per ricevere i benefici sopra descritti altrimenti si ha soltanto una lezione fisica come tante altre e si perde la vera essenza della pratica.
Cosa ne pensi di chi lo pratica seguendo lezioni online, secondo te è uno strumento utile a far conoscere e amare questa disciplina?
Più volte mi sono riferito allo yoga come ad una “disciplina”, cosa che davvero è. Una disciplina necessita di un insegnante che durante la pratica possa “correggere” ad esempio le posture degli studenti perché con lo yoga, se fatto come sport o senza rispettare il proprio corpo può provocare dei problemi. Posso consigliare di fare delle lezioni a scuola e poi di praticare a casa per conto proprio ma online è davvero contro producente.
Se sì ci consigli qualche maestro da seguire?
Il vero maestro è quello che lo studente riconosce come tale. Per i praticanti qualcuno da più importanza all’aspetto fisico piuttosto che a quello spirituale e così anche i maestri. Per questo motivo consiglio sempre di fare delle lezioni prova gratuite per trovare il proprio maestro. Nella mia scuola Alma Matters ad esempio ho preferito collaborare con insegnanti che fossero diversi da loro proprio in base a quanto scritto al fine di permettere allo studente di cercare il maestro idoneo alle proprie esigenze.
Dopo tutti questi anni di esperienza cosa hai imparato dallo yoga?
Un maggior rispetto verso me stesso e gli altri. Ho imparato il “distacco” ossia questa famosa attitudine tipicamente indiana che porta a non arrabbiarsi per cose e persone non idonee al nostro vissuto quotidiano.
Credi che servirebbe, nella vita di tutti i giorni, applicare un po’ di ‘good vibes’ dello yoga? Ci regali un piccolo rituale da fare facilmente anche a casa?
Lo yoga non è una pratica che si dovrebbe praticare solo per un’ora e una volta alla settimana. Lo yoga è ben oltre la posizione da assumere durante l’esercizio in sala. Ogni mattina ad esempio si potrebbero fare diverse posizioni imparate o un ciclo di saluti al sole per 5/10 minuti. La giornata assume un altro aspetto dopo la pratica. Una cosa che posso consigliare ai lettori è quella di sdraiarsi a pancia in su. Palmi rivolti verso l’alto, occhi chiusi e iniziare a respirare profondamente e lentamente facendo arrivare l’aria fino all’addome. Una ripetizione di una respirazione come descritta aiuta in modo efficace ad allontanare lo stress.
Martina ZANGHI’