Se amate la storia dell’arte allora amerete il nuovo profilo Instagram lanciato da Gucci dedicato al mondo beauty. Se date uno sguardo al feed di @Guccibeauty troverete una trentina di post con una serie di opere d’arte di diverse epoche accompagnate da una breve descrizione di scrittori e critici d’arte.
Ritratti ad olio del 1700, di epoca egizia risalenti al 130 a.C., opere di Botticelli, di artisti contemporanei, insomma una selezione di opere che attraverso diversi punti di vista, sia temporali che concettuali ci raccontano l’idea di bellezza di Alessandro Michele.
Al contrario di quanto si possa immaginare, oltre alla bellezza di questa ricerca iconografica, a dare lo zing in più a questo account sono proprio le didascalie. Grazie a questi testi realizzati da esperti d’arte è possibile capire in modo molto semplice e coinvolgente la storia di queste opere d’arte selezionate da gallerie e collezioni private, fra cui la Galleria degli Uffizi a Firenze e il Metropolitan Museum of Art di New York.
I testi servono a darci un po ‘più di contesto del periodo di tempo in cui ogni opera è stata creata e richiamare l’attenzione su specifici aspetti legati alla bellezza di ogni quadro e a capire che la bellezza, in fin dei conti, è un ideale che si evolve nel tempo e acquista una serie infinita di significati.
Mentre andate a lavoro potete scorrere col ditino lo smartphone e imparare qualcosa di più sull’Egitto, sul Rinascimento o sull’arte tradizionale giapponese.
Sul sito ufficiale si legge “La bellezza si evolve nel tempo e si muove attraverso le culture. Colonialismo e globalizzazione hanno dato vita a scontri politici tra diversi standard di bellezza mentre le persone adottano le idee gli uni dagli altri. Una stampa
litografica di un artista francese ritrae Njinga Mbande, una regina angolana del XVII secolo, nel linguaggio visivo tipico dell’aristocrazia britannica, sebbene i suoi vestiti siano africani. […] Un’immagine dell’altro, esotico, ma anche un artefatto dell’influenza dell’Africa occidentale sullo stile occidentale: Mbande è meravigliosamente sicura di sé.
La rappresentazione si evolve man mano che l’intera gamma della storia dell’arte diventa chiara. Attraverso questa selezione è possibile osservare come la bellezza non abbia una definizione rigorosa ma sia invece uno scambio di vedere e di essere visti“.
Se questo è l’incipit di un progetto dedicato alla bellezza non vediamo l’ora di capire meglio come si evolverà fino all’arrivo di una vera e propria linea dedicata al make-up e chissà, magari anche alla skin-care (sarebbe la vita!). Le vie di Alessandro Michele sono infinite…
Martina ZANGHI’