Il trend della beauty routine coreana si è talmente evoluto da non essere neppure più solo un trend, è una realtà con cui ci scontriamo (felicemente) sempre più spesso. La K- beauty ovvero la skin care coreana sta ancora attirando tantissima attenzione da parte di addetti ai lavori e consumatori perché l’idea di avere la pelle come le asiatiche ci attira e ci stimola a prendercene cura sempre di più.
Molti brand hanno attinto a questa filosofia per creare prodotti per la cura della pelle. Ma perché piace così tanto questa tipologia di skin-care? Perché non si tratta solo di bellezza estetica, ci si focalizzata sulla salute, sull’idratazione, una vera e propria rivoluzione se si pensa che da noi invece è considerato bello avere una pelle molto abbronzata e solo di recente si è attenti alla protezione solare (non dimentichiamoci gli anni novanta quando si prendeva il sole cospargendo la pelle di olio o di birra).
La pelle pulita, chiara, perfetta senza trucco è l’ideale di bellezza che questa filosofia esprime che si oppone all’idea ‘britannica’ o ‘americana’ di coprire il viso con dei prodotti di make-up per avere un bell’aspetto. Come se la bellezza interiore si mostrasse anche anche esteriormente attraverso la nostra pelle, allettante come visione.
Skin care? Trova quella perfetta per te!
Sempre dall’oriente ecco che arriva anche la J-Beauty ovvero la Japanese Beauty. Il focus di questa tipologia di skin care è intriso dalla millenaria tradizione nipponica, dagli ingredienti che vengono utilizzati fino alla semplicità del loro utilizzo. Niente layering e beauty routine infinite ma prodotti formulati per essere performanti ma nello stesso smart. La semplicità che conquista perché si adatta alle esigenze di ogni giorno con costanza.
Cosa è meglio? Come scegliere tra la pizza e la pasta, questione di gusti, questione di pelle anzi. Provate una routine che funziona per le vostre esigenze e perché no mixate, provate a trovare il meglio di ogni cultura.
Nella gallery una selezione di prodotti beauty coreani e giapponesi da tenere sott’occhio…
Martina ZANGHI’