Quando il make-up imbruttisce invece che migliorare? Molti sostengono che il make-up deve esaltare il proprio aspetto senza far vedere che ci siamo truccate, quello che gli americani chiamano nude look. Però, molto spesso, anche i trucchi più strong riescono a loro modo a tirare fuori la bellezza che c’è dentro di noi o una parte di noi più ribelle, più sexy, diversa, insomma ma sempre che sappai valorizzare i nostri punti forte.
Dunque non sono solo i nude look a renderci giustizia ma anche i trucchi più marcati possono riuscire ad evidenziare una parte di noi che di solito non mettiamo in risalto. Il make up oltre che ad abbellire, può essere un gioco, un vero e proprio trucco con cui esprimere la propria personalità. Ma la ‘maschera’ non si deve trasformare in un mascherone.
Quando il make-up imbruttisce: non solo eccessi ma anche buon gusto
Nel momento in cui il trucco diventa eccessivo la storia cambia eccome. La differenza tra un trucco forte ed un trucco esagerato non è da sottovalutare. Uno smokey eyes sui toni del grigio e del nero, un rossetto borgogna, un eyeliner color carbone o delle foltissime ciglia finte se ben dosati possono essere delle armi davvero azzeccate per il nostro beauty look.
Al contrario, quando le ciglia sono talmente grandi da essere pesanti pure per alzare la palpebra, il rossetto rosso ‘sborda’ fuori dalle labbra e il blush più che regalarci un aspetto sano ci trasforma in un clown allora la diamo vinta agli uomini che ‘ci preferiscono senza trucco’.
Cosa fare? Non acquistiamo prodotti che non ci donano, a prescindere dalle mode. Il fondotinta sopra ad ogni cosa deve essere della nostra tonalità che siate nere come il carbone o bianche come la neve, trovate il vostro colore (sì è difficile!). No a correttori eccessivi o a ciglia finte troppo evidenti perchè ad ogni battito d’occhi rischierete di perderle. Vogliamo parlare di illuminanti? Va bene essere luminose ma non va bene essere delle lampadine o peggio sfoggiare delle scie luminose che a confronto neanche l’aurora boreale potrebbe competere.
Non parliamo di nail art, con delle risostruzioni che sembrano delle villette abusive con tanto di giardino e fiori finti. No, ci siamo lasciate troppo trasportare, torniamo in noi e usiamo l’unico possibile salvatore, quello che non possiamo che chiamare buon gusto.
Martina ZANGHI’