Toto Cutugno canta con orgoglio che vuole andare a vivere in campagna e dopo un po’ di anni di incertezza al riguardo potremmo azzardare che aveva ragione. La campagna infatti batterebbe la città proprio come ha fatto il Real Madrid con la Juventus. Lo studio, riportato dalla rivista Scientific American, svela una volta per tutte che vivere in città renderebbe molto più probabile il sopraggiungere della schizofrenia. Non è un fulmine a ciel sereno, un po’ lo avevamo intuito…
Questa città mi fa impazzire! Letteralmente, oseremmo dire. I ricercatori dello studio hanno intervistato 2.063 gemelli inglesi di 18 anni e li hanno interrogati sulle loro “esperienze psicotiche” da adolescenti. Ad esempio sentirsi paranoici, sentire voci, preoccuparsi del cibo che potrebbe essere avvelenato, avere pensieri insoliti o spaventosi e esperienze simili. Tra coloro che hanno vissuto nelle grandi città più densamente popolate, il 34% ha affermato di aver vissuto queste esperienze contro il 24% dei cittadini della campagna che no, non ha provato questo genere di cose.
La ricerca, con al timone Helen Fisher del King’s College di Londra e Candice Odgers della Duke University, fa parte di uno studio più articolato che ha seguito i gemelli dalla loro nascita fino al 1994-1995. Tenendo conto di diversi fattori come reddito dei genitori, istruzione, utilizzo di droghe, e moltre altre variabili, hanno individuato che i ragazzi di città hanno il 43% in più di possibilità di incorrere in episodi schizofrenici. Bisogna considerare però che molte persone si trasferiscono in città proprio per ricevere delle cure che invece nelle periferie rurali non troverebbero. Ci sono più persone starniere che magari hanno problemi di integrazione e quindi sono più soggette ad avere problemi mentali e molte più persone che ovviamente causano traffico, problemi di vicinato, vandalismo e cose simili, non troppo rilassanti in effetti.
Le città quindi fino a che punto entrano in ballo quando si tratta di schizofrenia? Ci sono troppe variabili a causare eventuali problemi di salute mentale e non le città stesse. Diciamo che sono un ambiente e non la causa del problema. Queste percentuali non prendono in considerazione la casualità e le problematiche che scaturiscono dalla società cittadina. Dunque non è corretto parlare di città che causano pazzia. “Nella misura in cui gli ambienti urbani diventeranno più stabili e socialmente sostenibili vivere in città potrebbe avere un effetto attenuante” scrive la rivista.
Insomma nessuna scusa, non diventiamo pazzi perché viviamo in città ma diventiamo pazzi se viviamo male la città.
MaZ
Photocredit: Pinteretallwomenstalk