Secondo una rilevazione dell’Ufficio Studi di Mutui.it, nei sei mesi intercorsi tra il novembre 2012 e l’aprile 2013 la domanda e l’offerta non sono andate di pari passo, e questo si è riflesso sulle transazioni.
In parole povere, la domanda che oggi si presenta è debole, e la già enormemente discussa politica delle banche inerente al “rallentamento” delle erogazioni dei mutui rende il mercato immobiliare piuttosto statico.
Di buono c’è, però, che secondo l’Ufficio Studi di Mutui.it nel semestre analizzato la somma erogata dalle banche per la concessione dell’acquisto di una casa è tornata ai valori di un anno fa, mentre l’erogato medio delle banche ha toccato quota 122.000 euro, con una salita del 4,5% rispetto allo scorso semestre.
Questo significa che, rimaste stabili le richieste, sono effettivamente aumentate le erogazioni, consentendo così una minima riduzione dello spazio apparentemente incolmabile tra la somma richiesta e quella erogata.
“Gli Italiani che aspirano a un finanziamento per acquisto casa – spiega Lorenzo Bacca, responsabile della business unit Mutui dell’azienda – hanno imparato a richiedere cifre contenute, sapendo che dovranno attingere ai propri risparmi perché il mutuo potrà coprire circa metà del valore dell’immobile. Prosegue come nel semestre precedente, poi, il paradosso per cui i prezzi degli immobili acquistati, nonostante la crisi del mattone, non sembrano ridursi: il valore medio delle case da comprare resta stabilmente attorno ai 235.000 euro“.
e questo scenario sembra rassicurante, un po’ più tragico è quello che prende in considerazione solo le domande e le offerte riguardanti la prima casa.
Il finanziamento per la prima casa si riduce del 2% passando da 127.000 a 125.000 euro, che azzera l’incremento del 2% della richiesta e dilata il divario tra richiesta ed erogato differiscono facendolo giungere ad oltre l’8%.
Una visione d’insieme sicuramente complessa, che sicuramente non incoraggia agli acquisti e rende di fatto bloccato il settore immobiliare, ma che potrebbe essere destinata a cambiare in base all’evoluzione delle richieste nel prossimo semestre.
Caterina DAMIANO
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