In vacanza, dunque, a costo di chiedere un prestito. Questa è la notizia che giunge dal comparatore Facile.it che con la collaborazione di Prestiti.it ha passato in esame più di quarantamila richieste di finanziamenti italiane avvenuti nello scorso semestre.
Forse ci si aspettava che la richiesta del prestito servisse a pagare l’affitto, o a pagare una caparra per comprare una casa. Certo, rispetto al 2012, si è presentato un aumento del 13% l’importo medio richiesto e del 5% del tempo di restituzione, invece i finanziamenti servono proprio a volare via per passare in santa pace le ferie.
Se prima dunque andare in banca per permettersi di viaggiare era considerato uno spreco, in tempi di crisi si fa anche questo per ottenere un po’ di pace. Perché sì, si tratta solo della ricerca della tranquillità, non di vacanze faraoniche extralusso.
Sempre secondo il calcolo per ripagare la vacanza un italiano impiegherà in media oltre tre anni e mezzo. Ma questo non sembra scoraggiare il richiedente-tipo: uomo, 38enne, dipendente di un’azienda privata, per lo più della Lombardia, anche se è la Campania la regione in cui il peso relativo è maggiore: solo in questa regione la percentuale dei prestiti arriva al 24%.
«Il dato emerso dall’analisi non va interpretato in maniera negativa – dice Lorenzo Bacca, Responsabile Business Unit Prestiti dei due broker online – anche in Italia il ricorso al credito al consumo sta diventando un’abitudine slegata dall’acquisto di beni fisici e dilatare la spesa può essere un modo per non fare rinunce, e concedersi anche una vacanza ogni tanto. È fondamentale però parametrare le richieste alle proprie possibilità rivolgendosi ad operatori seri e confrontando le diverse offerte presenti sul mercato».
Prestiti per le vacanze sì, dunque, ma con consapevolezza. Ma per la tintarella ne varrà davvero la pena?
Caterina DAMIANO
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