Per chi possiede piatti, posate, vasi e altri soprammobili d’argento, spesso pulirli rappresenta una vera seccatura e per questo a volte si rinuncia ad esporli, per evitare di dover passare mezza giornata a strofinare.
Ma, in realtà, esistono alcuni metodi efficaci che permettono di sfoggiare un servizio brillante e luminoso senza sforzi eccessivi.
Premesso che l’argenteria si conserva bella più a lungo se la si usa spesso, è bene ricordare che, dopo aver utilizzato le stoviglie argentate, occorre lavarle con acqua calda e sapone, sciacquarle sempre con acqua calda ed asciugarle.
Anche la conservazione è importante: se, dopo un lavaggio accurato, si ripone l’argento in uno spazio dedicato, magari in una rastrelliera foderata, non necessiterà di frequenti lucidature.
Nei casi in cui lucidare è indispensabile, allora è bene ricorrere ai preparati appositi, che possono essere liquidi, in crema o in feltro imbevuto di sostanze detergenti.
Per ottenere una lucidatura più efficace, è possibile procedere prima con un lavaggio in acqua calda saponata, passare poi il prodotto specifico, procedere con un secondo lavaggio e asciugare bene.
Un buon metodo naturale, invece, è rappresentato dal bicarbonato: si stende con un panno umido e addizionato a poche gocce di alcool o ammoniaca.
Per pulire l’argento cesellato, o lavorato a sbalzo, occorre utilizzare una spazzola apposita, che non sia troppo abrasiva per non rovinarne la superficie.