E’ stato reso noto da qualche giorno il resoconto dell’inchiesta trimestrale sul mercato delle abitazioni effettuato dalla Banca d’Italia, Tecnoborsa e dall’Agenzia delle Entrate.
Il risultato non è dei migliori, ma questa non è di certo una sorpresa, c’era da spettarselo dati i tempi di crisi. Il sondaggio si riferisce in particolare all’ultimo trimestre dell’anno ovvero ottobre, novembre e dicembre 2012.
Con l’aiuto di operatori del settore, cioè agenti immobiliari e agenti dell’Omi (osservatorio sul mercato immobiliare gestito dall’Agenzia delle Entrate) si è cercato di fotografare la situazione attuale del mercato immobiliare confrontandolo allo stesso periodo dell’anno precedente.
I numeri, si sa, parlano chiaro e secondo gli agenti intervistati c’è stata una notevole diminuzione del prezzo delle case. In aumento quelle messe in affitto e in vendita dando luogo quindi ad un divario tra domanda e offerta. Il risultato? Tante case in vendita e in affitto, meno inquilini a cui affittare e meno compratori di immobili.
Per quanto riguarda gli affitti la sensazione tra gli addetti ai lavori è che i canoni siano in calo un po’ in tutta Italia. Circa il 58,1% degli agenti intervistati ha indicato infatti una riduzione dei prezzi.
La compravendita non va di certo meglio, gli immobili venduti infatti sono ancora meno rispetto all’anno prima (flessione di 8 punti percentuali).
Gli incarichi a vendere invece si rialzano di circa 10 punti, plausibilmente a causa dell’aumento dell’imposta sulla proprietà. Si vendono in particolar modo le case al Sud e nelle isole. Meno accentuato invece nel Nord Ovest d’Italia.
In questo scenario ombroso però c’è una luce in fondo al tunnel. Per la prima volta dopo un anno e tre mesi le previsioni, in un orizzonte di medio periodo, sono di miglioramento. Una buona notizia dunque per il mercato immobiliare, che deve aspettare all’incirca due anni prima di tornare alla normalità ma almeno ha di che sperare.
Martina ZANGHI’