Per chi ha un giardino contornato da siepi è molto importante sapere quando queste vanno potate, soprattutto per preservare la loro salute.
Il tempo della potatura, però, non è uguale per tutti i tipi di pianta, poiché non tutte sono uguali ed hanno, anzi, esigenze a volte molto diverse tra loro.
Generalmente, le siepi sono costituite da piante sempreverdi, anche se ci sono esempi di siepi con piante a foglia caduca, che meritano trattamenti diversi.
Essenziale, prima di procedere alla potatura, è anche sapere che tipo di siepe si vuole ottenere.
Per le siepi a crescita libera, ad esempio, è necessaria una sola potatura, in autunno, mentre per quelle a crescita squadrata la potatura va fatta ogni volta che i rami escono dalla forma stabilita.
Per limitare gli interventi e i costi di manutenzione, la tendenza degli ultimi anni cade sulla scelta di siepi a crescita lenta, anche se spesso queste sono meno ornamentali.
Nonostante ciò, comunque, nei primi anni di vita della siepe, per ottenere la forma desiderata, ma anche per massimizzarne la vegetazione anche alla base, le potature sono più frequenti, ovvero, da maggio ad agosto, da 3 a 4.
Questo accade almeno per i primi 3 anni, dopodiché la siepe dovrebbe avere la forma desiderata e la manutenzione può diradarsi, senza però scomparire del tutto.
La potatura di mantenimento prevede due interventi durante l’anno: una a giugno e una ad agosto.
I rami possono essere tagliati manualmente o meccanicamente, ma in entrambi i casi il taglio deve essere fatto in maniera obliqua ed in prossimità di nodi e gemme, utilizzando strumenti affilati e disinfettati.
I tagli sfrangiati, infatti, potrebbero provocare l’insorgere di funghi e, qualora capitasse, vanno corretti manualmente,