La risposta è subito: come si fa il bagnetto, si puliscono occhi ed orecchie, così anche la bocca ha bisogno della sua pulizia.
Fino ai 12 mesi, quando non sono ancora comparsi i primi dentini o ne sono comparsi pochi basta passare una garza di cotone umida sulle gengive e sulla lingua, soprattutto dopo la poppata, per eliminare dalla bocca i residui di latte spesso responsabili della “carie da biberon” che colpisce soprattutto gli incisivi.
Dopo il primo anno invece, è necessario fare conoscenza con lo spazzolino che deve essere delle dimensioni adatte e sempre proporzionato alle dimensioni della bocca del bimbo.
E’ molto utile che lo strano bastoncino peloso sia alla moda…Cars, Cenerentola, Wally e Power Rangers…: il messaggio che dobbiamo far passare ai piccoli è che anche loro si lavano i denti.
L’accostarsi al dentifricio, poi, è un passo successivo e avviene quando il bambino ha imparato a non ingoiarlo.
Poiché capita che i bambini facciano i capricci al momento di lavarsi i denti la cosa migliore è provare a trasformarlo in un gioco che poi si consoliderà in abitudine.
Non è detto che lavarsi i denti sia gradito proprio a tutti e non è detto che i bambini si lavino i denti dopo ogni pasto: è importante, però, fare in modo che si ricordino di lavarsi i denti almeno prima di andare a dormire la sera, per evitare che residui di alimenti zuccherini rimangano troppo a lungo sui denti favorendo l’insorgenza della carie.
Spiegato il motivo dunque per cui con grande rammarico dobbiamo rinunciare al dolce “vizietto” di intingere il ciuccio nel miele a cui ci avevano abituati le nostre mamme.
Silvia GALLI
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