La finalità non è l’apprendimento precoce del nuoto, ma l’acquisizione di familiarità con l’ambiente acquatico e il consentirgli di muoversi in acqua senza timori.
Al di là dell’acquaticità, ottima attività preparatoria, quando il bambino compie 3 anni può iniziare veri e propri corsi di nuoto, uno sport completo che coinvolge in maniera omogenea tutta la sua muscolatura.
Con l’età scolare, si iniziano gli sport veri e propri che devono essere adeguati alle caratteristiche e agli interessi del singolo.
Il calcio, ad esempio è lo sport di quadra che in assoluto i maschietti prediligono. Oltre ai benefici di tipo muscolare ed aerobico, favorisce, come tutti gli sport di squadra, la socializzazione e l’abitudine a giocare in gruppo. Le statistiche dimostrano che negli ultimi anni sta aumentando la percentuale di bimbi che si iscrivono a scuole di pallacanestro e pallanuoto.
In molti pensano che lo sport individuale sia più indicato per i bambini perchè non induce a comportamenti sleali e preferiscono indirizzare il figlio verso discipline diverse,che spaziano dalla scherma alla danza, dal tennis all’atletica.
Ciò che è davvero importante però, è seguire le indicazioni del bambino, fargli provare una disciplina prima di iscriverlo ad un corso e ricordarsi sempre che la priorità è il suo divertimento. L’agonismo fa parte di ognuno di noi, le aspettative dei genitori sui risultati sportivi dei figli possono essere invece molto deleterie e demotivanti.
Silvia GALLI
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