Anche l’Italia si è finalmente uniformata al resto dei Paesi Ue per quanto riguarda la cadenza dei controlli sull’efficienza energetica degli impianti termici.
Si tratta sicuramente di un notevole passo avanti anche per quanto riguarda il risparmio energetico, per il quale anche noi italiani stiamo diventando sempre più sensibili.
L’entrata in vigore delle nuove scadenze cambierà le abitudini di molte famiglie, ovvero di tutte quelle in possesso di caldaie autonome.
Ecco nel dettaglio la cadenza dei controlli:
- ogni 2 anni per gli impianti termici combustibile liquido o solido;
- ogni 4 anni per gli impianti a gas metano o GPL.
Se la potenza termica della caldaia è maggiore o uguale a 100 Kw i tempi si dimezzano.
Considerando che gli impianti inferiori a 100 Kw sono la grande maggioranza, il cambiamento sarà radicale, poiché finora i controlli erano annuali se il combustibile era solido o liquido, biennali con gli impianti a gas a focolare aperto all’interno dei locali e se la caldaia aveva un’età maggiore di otto anni e quadriennali in caso si impianto a gas a tenuta stagna.
Ora, invece, per tutti gli impianti a combustibile liquido o solido si passa da uno a due anni e per tutti gli impianti a gas si passa a quattro anni senza distinzione a seconda del tipo di caldaia o dell’anzianità della stessa (naturalmente per quelle inferiori o uguali a 100 Kw di potenza).
Grazie a questa nuova tempistica si potranno risparmiare dai 60 agli 80 € annui a famiglia, poiché spesso gli operatori chiamati a fare i controlli sollecitano gli utenti ad effettuarli ogni anno e a controllare i fumi ogni due anni.
Mauro Zanini, Vice Presidente Federconsumatori Nazionale, ha dichiarato: “Federconsumatori chiederà al Governo ed alle Associazioni imprenditoriali, alla luce delle novità legislative appena approvate, di promuovere una campagna informativa nazionale rivolta a tutti i cittadini. Una campagna condivisa, chiara e trasparente”.