Paragonare la generazione dei nostri genitori negli anni 80 a noi che lo siamo oggi è complicato perché sono troppe le differenze.

Innanzitutto i nostri genitori nati e cresciuti nel dopoguerra, hanno maturato l’idea di un lavoro fisso /strong> a tempo indeterminato (oggi è inconsueto anche solo sperarlo). La nostra è la generazione dei precari a venti come a quarant’anni.

Per venire a temi più leggeri come il modo di vestirsi, gli anni 80 sono stati la generazione dei “Paninari” in cui i ragazzini seguivano la moda come un mantra e indossavano piumini corti alla vita, jeans alla caviglia con toppe di tessuto fantasia e calzettoni a scacchi tanto sgargianti quanto costosi.

Oggi i ragazzini vestono oversize: jeans a vita bassa con il cavallo all’altezza delle ginocchia, T-shirt informi e berretti di lana calati sulla fonte praticamente tutto l’anno. Certamente un look meno costoso, di sicuro meno elegante.

Le differenze tra noi e loro sono enormi per certi versi, ma i valori sono immutati. Per fortuna.

Sono passati più di trent’anni, eppure sembra ieri quando i nostri genitori ci ammonivano di spegnere la televisione e andare a studiare. Ora siamo noi a dirlo ai nostri figli….

Forse l’unica differenza è che noi guardavamo Arnold e I Ragazzi della terza C, mentre i nostri ragazzi si incantano di fronte a Violetta ed High School Musical.

 Silvia GALLI

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