Quando si sa di aspettare un bambino, dopo l’emozione, le visite dal ginecologo, gli esami medici, si comincia a pensare allo shopping indispensabile per accogliere il bebè senza farsi trovare impreparati.
Ma, se sono tanti gli accessori utili e fondamentali, ce ne sono altrettanti dei quali si potrebbe fare a meno.
Italo Farnetani, pediatra di Milano Bicocca, ha voluto fare ordine elencando brevemente ciò che mamme e papà possono tranquillamente evitare di comprare.
Si comincia dal girello, da sempre al centro di una diatriba, difeso strenuamente da alcuni suoi ammiratori, ma anche aborrito da tanti detrattori.
Farnetani, a questo proposito, sostiene che con questo accessorio “il bambino, abituato a spingere con la pancia, tende a camminare sulle punte e mettendo in fuori l’addome”.
Ma anche il “primi passi” non è ben visto dal pediatra, poiché responsabile di una errata postura tanto che il bimbo, nonostante non spinga con la pancia, lo fa con le braccia e si sbilancia comunque in avanti.
Se poi si considera la sicurezza, questi due aggeggi non la garantiscono affatto, soprattutto in presenza di scale!
Altre bocciature arrivano per i guinzagli per bambini, definiti antifisiologici dal medico (e come dargli torto?), ma anche i box, perché viene considerato “controindicato” mettere in gabbia un bambino.
Dopo i bocciati, ecco i promossi e gli indispensabili: primo fra tutti il marsupio, che permette al piccolo di stare comodo e di rimanere a contatto con mamma o papà in un lungo abbraccio, cullato dalla camminata che favorisce il sonno.
Se il box viene visto come una gabbia, e quindi bandito, il lettino con le sbarre è invece utile, ma le sbarre non devono superare una distanza di 11 cm, per evitare che il bambino rimanga incastrato con la testa.
I “magnifici quattro” sono, secondo Farnetani, il lettino pieghevole, “fondamentale per chi si sposta frequentemente”; il passeggino; il seggiolone, che “deve avere una base larga e l’altezza pari a quella dei genitori seduti al tavolo”; l‘ovetto per la macchina, che garantisce di viaggiare comodi ma, soprattutto, sicuri.
Vera MORETTI