di Erika POMPILI
Meglio convivere che sposarsi, almeno per la salute psichica. Lo dimostra uno studio condotto su 2737 uomini e donne da Kelly Musick del College of Human Economy.
Se pensavate che il matrimonio fosse l’unica formula magica per vivere “per sempre felici e contenti” siete clamorosamente caduti in errore perché per essere davvero sereni -è dimostrato- basta semplicemente convivere.
Lo studio rivela infatti che le differenze a livello pratico tra matrimonio e convivenza sono minime, ma chi convive può godere di maggior libertà, felicità e leggerezza che si traducono in un aumento dell’autostima e in un netto miglioramento dell’umore.
Al bando quindi l’idea che il matrimonio sia il solo sogno che una coppia possa inseguire, dato che la convivenza diventa sempre più una scelta di vita e non un piano di serie B, un temporeggiare prima del grande passo.
In Italia una coppia su due decide di evitare il fatidico si, per concentrarsi sulla vera essenza dello stare assieme: condividere vita, casa, mutuo, anche figli, ma non un contratto a tempo indeterminato, che adesso -si sa- non è più di moda in nessun settore.
Se poi aggiungiamo che stiamo passando un periodo di crisi senza precedenti, è chiaro che una spesa che va dai 30 ai 50 mila euro sia fuori budget per la maggior parte dei giovani in circolazione, il che alimenta le motivazioni dei conviventi incalliti.
Sia chiaro che il periodo che segue le nozze, così come i primi tempi assieme nel proprio nido d’amore, risulta un vero e proprio idillio ma, mentre nel caso del matrimonio l’atmosfera pian piano si raffredda, tra conviventi la voglia di confermare la propria promessa ogni giorno contribuisce a mantenere vivo il fuoco e a far sorridere.
La soluzione, come sempre, non è unica: ognuno segue la proprie aspirazioni e i sogni di tutta una vita coronando la propria relazione nel modo che ritiene più adatto.
Basta ricordare che il matrimonio, al pari della convivenza, non è né un traguardo né una soluzione, bensì una scelta impegnativa e coraggiosa che funge per la coppia da nuovo inizio.