di Caterina DAMIANO
L’uomo? Debole.
La donna? Forte.
Questa inversione di posizioni è sempre più frequente: su tre coppie, due vedono nella donna il partner dominante, e se pensate che la cosa non abbia un forte impatto sia nella situazione di coppia che nella società, vi sbagliate.
Questo è quanto emerge dal Congresso della Società Europea di Medicina Sessuale, che ha condotto una ricerca in merito, intervistando un vasto campione di uomini: l’uomo di oggi si ritrova ad essere in crisi, specialmente se sotto i 40 anni. Si identifica come vittima di un rapporto troppo complicato, le cui redini sono tenute da una donna alfa, autoritaria e determinata a cui è difficile opporsi o che è comunque troppo difficile da fronteggiare.
Il portavoce Italiano del Congresso è il professor Francesco Montorsi, ordinario di urologia a Milano, che afferma che la sessualità cambia per merito della società e del relazionarsi complesso in continuo movimento di fattori biologici, culturali, economici e psicologici.
I ruoli di genere, afferma il professor Montorsi, non sono più chiari, e questo influisce sulle relazioni, che si complicano, spesso a svantaggio della figura maschile.
In Europa questa è una situazione che riguarda più del 70% degli uomini, che si ritengono sempre più insicuri e insoddisfatti, e che affermano di vedere in questa posizione dominante della donna un problema per molti aspetti della loro vita, e in particolare per quello sessuale.
Prestazioni sessuali di livello basso dunque sarebbero causate da una relazione insoddisfacente e impari, che è quella che al giorno d’oggi e più diffusa, in cui la donna riesce a far sentire criminalizzato e sotto pressione l’uomo, accusato di essere un cattivo padre, un pessimo marito, un amante scarso o addirittura tutte e tre, rendendolo l’immagine del più profondo fallimento della figura maschile.
Per riuscire a fronteggiare almeno i problemi sessuali, in Italia cresce il consumo di farmaci, per ovviare all’ansia da “superprestazione”, ovvero l’ansia di una prestazione tanto perfetta da compensare alle altre mancanze che la donna attribuisce.
Il vero problema è, però, che tali farmaci vengono spesso assunti senza consulto medico, e all’oscuro della partner, con cui, afferma il 35% degli uomini intervistati, non è possibile stabilire un dialogo, ne tantomeno parlare delle proprie insicurezze e debolezze.
Inutile dire che rapporti simili siano deleteri, e che sarebbe corretto instaurare un dialogo.
Perché la parità è corretta. La supremazia, invece, non porta da nessuna parte.