La Camera ha approvato le norme in materia di riconoscimento dei figli naturali, con un provvedimento che mira a stabilire una sostanziale equità di stato tra figli legittimi e figli naturali, in accordo con quanto sancito dalla Costituzione e da diversi trattati internazionali. L’esame del testo passerà ora al Senato.
In particolare, le nuove norme stabilirebbero che “la parentela è il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione sia avvenuta all’interno del matrimonio, sia nel caso in cui sia avvenuta al di fuori di esso“.
Viene poi disposto l’abbassamento a quattordici anni (attualmente sono sedici) dell’età prevista per prestare il consenso al proprio riconoscimento da parte dei genitori e all’inserimento di un figlio naturale nella propria famiglia legittima, e si prevede la possibilità di riconoscimento dei figli da parte dei genitori infrasedicenni, previa autorizzazione del giudice.
Inoltre, si facilita il riconoscimento dei figli nati da rapporti incestuosi, dal momento che “dalla condanna sociale e morale di un comportamento dei genitori non possono derivare minori tutele e diritti per i figli stessi“.
Infine, si individua espressamente la parentela naturale come vincolo giuridicamente rilevante anche ai fini successori, con l’eliminazione della cosiddetta “facoltà di commutazione” dell’eredità in capo ai figli legittimi nei confronti dei figli naturali.
Alessandra Mussolini, presidente della commissione parlamentare per l’infanzia ha dichiarato che “con il testo approvato la legge riconosce finalmente a tutti i figli, anche quelli naturali, un solo status giuridico e i bambini nati fuori dal matrimonio potranno avere nonni, zii, fratelli, e più in generale vincoli parentali che prima gli venivano negati in assenza di legittimazione.”
Una buona notizia, finalmente, per tutte quelle coppie che convivono, perché i loro figli avranno gli stessi diritti di quelli nati all’interno del matrimonio. E un passo importante verso il riconoscimento di tutte quelle famiglie che, pur non fondandosi sul vincolo del matrimonio, sono a tutti gli effetti famiglie.
Livia Buseghin