È ormai assodato che quando si parla di animalier non ci si può più riferire al termine tendenza, quanto ad un classico pressoché intramontabile del guardaroba femminile, che a stagioni alterne torna con più o meno forza sulla passerella, senza mai scomparire del tutto dalle collezioni. Per questo autunno inverno in particolare, l’animalier torna a ruggire e “scatena l’animale che [ogni donna] ha dentro per andare incontro alla grande città…” (cit. Nigel ne Il Diavolo veste Prada).

Bistratto e vilipeso, considerato – da chi con la storia della moda ha poco a che fare – stampa volgare ed esagerata, amata solo da donne il cui unico scopo nella vita sembra quello di farsi notare, l’animalier in realtà vanta nel suo passato (anche piuttosto recente) nomi di illustri designer che ne hanno fatto un loro cavallo di battaglia. Si pensi ad esempio a Roberto Cavalli, a Dolce & Gabbana degli Anni ’90, a Christian Dior (il primo a portarlo in passerella nel 1947 quando decise di avvolgere le sue modelle in manti di chiffon maculato), ma anche a Valentino e a Versace, giusto per fare alcuni nomi.

E che si penta amaramente chi pensa che l’animalier sia stampa scelta e indossata da donne volgari. Si penta pensando a Audrey Hepburn che nel film Sciarada sfoggiava un cappello leopardato. Si penta pensando ad Ava Gardner che in uno scatto del 1952 esibiva fiera una guêpière leopardata, abbinata a collana, bracciale e orecchini di perle. Scelto prevalentemente da donne forti e grintose, in grado di portare con classe e nonchalance anche il più eccentrico degli abiti e di interpretare diversi ruoli, mutando pelle continuamente, l’animalier per questo autunno inverno 2017 2018, viene sdrammatizzato e usato spesso anche per capi dall’allure sportivo, bon-ton e chic, nella variante maculata, zebrata o leopardata. Nella gallery trovate i nostri preferiti.

Pinella PETRONIO