Giorgio Armani non appartiene a quella categoria di designer onnipresenti sui social network. Non scrive messaggi su Facebook, non posta foto su Instagram, non cinuguetta alcun tweet. Eppure, quando Giorgio Armani parla, sa come farsi sentire. Quando lui sceglie di dire la sua è capace di creare bagarre epocali, di smuovere tutto il popolo della rete e non solo. E’ stato così quando ha fatto sentire forte e chiara la sua voce contro lo strapotere in casa nostra del direttore di Vogue, Anna Wintour. E’ stato così quando si è scagliato contro Prada che si apprestava ad essere quotata in borsa. Ed è stato così anche in questi giorni quando, in un’intervista al Sunday Times, ha tuonato contro gli omosessuali che si vestono da… omosessuali.

Un uomo omosessuale è uomo al 100%. Non ha bisogno di vestirsi da omosessuale. Quando l’omosessualità è esibita all’estremo, come per dire ‘Ah, sai sono omosessuale’, questo è qualcosa che non ha niente a che fare con me. Un uomo deve essere un uomo“, ha dichiarato il designer al giornale britannico. E apriti cielo. Come se non ci fosse già bastato l’affaire Dolce & Gabbana versus Elton John, famiglia tradizionale (caldeggiata dai due stilisti italiani) versus famiglia creata da genitori omosessuali. Rimanendo in attesa della reazione delle associazioni che si battono per i diritti dei gay, la rete intanto si è scatenata. “Ma come, non è stato lui che durante una delle sue ultime sfilate ha truccato i suoi modelli?“, si legge. “Armani dice una cosa e poi ne fa sfilare un’altra“, scrivono.

E ancora su Twitter: “Oggi col risvoltino, solo per protesta contro Giorgio Armani” (Robbs), “#Armani dice ai gay di non vestirsi da gay: peccato che alcuni suoi capi trasudino più eterosessualità di Solange” (MarioManca1), “#Armani: «Non vestitevi da omosessuali». Perché vuoi mettere la maglietta elasticizzata trasparente con capezzoli?” (FabyRufa), “#Armani dice di non vestirsi da #omosessuali? e mó che ci faccio col boa di struzzo?” (canXLaia). Le reazioni non sono mancate nemmeno tra le celebrities di casa nostra: “Qualcuno dica a Giorgio Armani che sul nostro pianeta gli uomini “virili” non si metamorfosizzano in lucertole come ha fatto lui“, scrive Costantino Della Gherardesca. Vladimir Luxuria, invece, cerca di sdrammatizzare, ironizzando:”Al prossimo Pride niente colori eccessivi solo grigio #Armani: sarà il Grey Pride!”.

Se su Twitter c’è chi si è scagliato contro di lui, c’è anche chi, invece, lo ha difeso a spada tratta: “Vi accanite con un Armani quando in realtà voleva dire di non ostentare la propria omosessualità indossando capi da travestite” (inDOMEstico), “Uno che ha reso lo stile Italiano grande ed amato nel Mondo, può dire quello che vuole, ha sempre ragione e non si discute. #Armani” (romperis), “Armani l’avrà sparata grossa, però secondo me un conto è venire accettati per quello che si è, un altro vestirsi da cretini a tutti i costi” (Mr_Duroy).

Ma il Re della moda italiana non si è scagliato soltanto contro quegli omosessuali che, a suo dire, vestono in maniera troppo effemminata. Ne ha avuto anche per chi passa ore in palestra a pomparsi i muscoli: “Non mi piace il ragazzo muscoloso, la troppa palestra. Mi piace qualcuno in salute, tonico, che cura il suo corpo ma non usa troppo i muscoli“, ha dichiarato. Non sono rimaste al riparo dalla sua furia degna di Catone il Censore, nemmeno le donne: “La chirurgia è una idiozia. Un seno piccolo non deve diventare grande. Preferisco guardare una donna naturale. Una donna dovrebbe avere il coraggio di invecchiare e non fare di tutto per sembrare più giovane“. Non si è proprio salvato nessuno.

La polemica ci sta tutta e lo capiamo. Ci chiediamo soltanto in quale dimensione spazio-temporale si trovino tutti questi detrattori quando, durante le Settimane della Moda Uomo, sul web c’è chi con una violenza verbale esasperata si scaglia contro quegli uomini – etero o meno, chi se ne importa – che fanno il risvoltino ai pantaloni, mostrando le caviglie.

 

Pinella PETRONIO