In un mondo in cui la narrativa più didascalica ha sempre raccontato Milano come emblema del colore grigio, della “scighera” (nebbia), dello smog e del lavoro uber alles, Elio Fiorucci ha raccontato a tutti che Milano poteva, voleva e sapeva essere anche colore, arte e divertimento. E oggi quella stessa città che lui, con la sua moda in technicolor, ha narrato in maniera completamente diversa da come veniva tradizionalmente dipinta, quella stessa città che gli ha dato i natali e con cui il designer aveva un rapporto così stretto, lo celebra, a dieci anni dalla sua scomparsa, con una mostra immersiva e biografica.
Elio Fiorucci in mostra alla Triennale
In programma dal 6 novembre 2024 al 16 marzo 2025, alla Triennale di Milano, la rassegna esplora, attraverso opere, immagini, registrazioni e documenti inediti che raccontano l’inconfondibile estetica e le differenti dimensioni creative di Elio Fiorucci: designer, cool hunter e imprenditore, fondatore dell’omonimo marchio che a partire dagli anni Sessanta ha rivoluzionato il costume, la moda e la scena dell’arte contemporanea in Italia. “La retrospettiva – si legge sul sito della Triennale – ha un intento biografico e include le vicende umane, imprenditoriali e culturali di Elio Fiorucci, portando uno sguardo nuovo sulla sua figura. L’intera esposizione viene attraversata dalla voce di Elio Fiorucci (resa attraverso registrazioni fino a ora inedite) che ripercorre alcuni momenti personali e che viene messa in dialogo con le voci di altri protagonisti della storia dello stilista, dando vita a una narrazione che si intreccia al racconto del marchio”.
La mostra non celebra solo il marchio
Curata da Judith Clark e allestita da Fabio Cherstich, la mostra celebra seguendo un ordine cronologico la figura del designer, come uomo e come imprenditore rivoluzionario, e alcuni momenti della vita privata e professionale dello stilista milanese. La retrospettiva non intende celebrare soltanto il marchio, i jeans e le T-shirt con gli angeli, ma il modo in cui l’artista milanese ha cambiato la moda, attraverso un progetto fatto di contaminazioni fra mondi diversi.
Elio Fiorucci ha rivoluzionato il costume
“Il suo marchio, a partire dagli anni Sessanta, ha rivoluzionato il costume, la moda e la scena dell’arte contemporanea in Italia. I suoi concept store, oltre a proporre per la prima volta al pubblico un mix eclettico di abbigliamento, dischi, pubblicazioni e oggetti inediti provenienti da tutto il mondo, sono stati il punto di riferimento per happening e performance oltre che palcoscenici per la musica e l’arte contemporanea capaci di attrarre intellettuali, performer e artisti”, leggiamo, infine sul sito della Triennale di Milano.
P.P.