Dopo anni di polemiche e di lotte da parte di gruppi animalisti, un altro grande nome della moda dice no alle pellicce. È notizia di ieri, diffusa sul Times, che Gucci bandirà le pellicce dalle sue prossime collezioni. Proprio nel momento in cui la pelliccia sembra essere diventato un trend irrinunciabile, non solo in qualità di capospalla, ma anche come prezioso ornamento di giacche, abiti, scarpe, borse e, addirittura, ciabatte da piscina e slipper, la maison fiorentina ha deciso di percorrere la strada – coraggiosa e decisamente controtendenza – del cruelty free.
Sembra strano considerando che in questi ultimi anni, Gucci è stata proprio una di quella maison che ha contribuito enormemente a diffondere e sancire il trend. Basti solo pensare alle ciabatte Princetown ornate di pelliccia, tanto amate dai fashionisti che ne hanno fatto un pezzo cult dei loro look, quanto guardate con diffidenza e talvolta disprezzo da chi poco bazzica il magico mondo della moda. Ciabatte diventate quasi simbolo del brand fiorentino che con Alessandro Michele alla guida è stato protagonista di una vera di una vera e propria rinascita coronata dalla benedizione della critica, ma soprattutto dai bilanci in crescita dei fatturati.
Gucci continua quindi a sorprendere, così come ci ha abituati sulle passerelle, e così, dopo Giorgio Armani che lo scorso anno aveva affermato di volere pian piano fare scomparire l’uso di pellicce dalle sue collezioni, sceglie di entrare a fare parte della Fur Free Alliance. “Essere socialmente responsabili è uno dei valori fondamentali di Gucci e continueremo a cercare di fare di più per l’ambiente e gli animali. Con l’aiuto di HSUS e LAV, Gucci è entusiasta di compiere questo ulteriore passo e spera che possa contribuire a ispirare l’innovazione e diffondere consapevolezza, cambiando l’industria della moda del lusso in meglio“, ha dichiarato Marco Bizzarri, Presidente e Ceo di Gucci, sottolineando che la pelliccia è un capo ormai “fuori moda” – ci permettiamo di avere delle perplessità alla luce delle collezioni autunno inverno oggi nei negozi – e rivendicando “l’impegno assoluto di Gucci di fare dello sviluppo sostenibile un elemento cruciale della nostra attività“.
“Un risultato epocale” commentano i portavoce di Lav e Hsus, entusiasti della decisione della maison, che si augurano la griffe del gruppo Kering possa essere di esempio alle altre, dettando tendenza anche in questo campo. “Continueremo a supportare Gucci nell’identificare e ridurre il proprio impatto sugli animali e sull’ambiente“, si premurano a ribadire. Il presidente di Gucci ha inoltre affermato che i ricavi delle vendite di pellicce di quest’anno saranno devoluti ad associazioni per la difesa degli animali come Humane Society International (Hsi) o l’italiana Lav (Lega antivivisezione).
Pinella PETRONIO