Siamo qui al Palazzo Isimbardi, storica dimora Milanese, al termine della presentazione della collezione Primavera Estate 2014 del celebre stilista Gianni Tolentino, dove ho il piacere, nonchè l’onore, di intervistare il noto e apprezzato fotografo dei VIP Fabrizio Smisci, un personaggio davvero particolare, un’artista che con la sua creatività, è riuscito a divenire il protagonista dei protagonisti, garantendosi numerose richieste dei suoi preziosi servizi fotografici da parte di volti noti del mondo dello spettacolo e della cultura.
Inizio a chiedere al M° Smisci come nasce la passione per l’arte della fotografia, mi risponde con un sorriso nobile e coinvolgente…
“Prima di tutto vorrei ringraziare il grande stilista Gianni Tolentino, per aver rinnovato la nostra collaborazione dandomi così la possibilità di fare il servizio fotografico, trovo che questa collezione, Primavera Estate, sia creativa e molto raffinata….. per rispondere alla sua domanda sin da bambino ho sentito che tra me e l’immagine che mi ammaliava, c’era un grande feeling, e così ho iniziato quasi per gioco, che poi si è trasformato in un vero e proprio amore che ormai dura da più di 20 anni, è attraverso la fotografia che trovo l’armonia tra me e il soggetto/oggetto che fotografo, ogni scatto rappresenta un momento unico e irripetibile dell’incontro del mondo interiore”
Come è avvenuto il suo esordio nel mondo del jeet set e dello spettacolo?
“Durante le mie varie frequentazioni alle gallerie d’arte, ho avuto occasione di conoscere tanti personaggi del mondo dell’arte, della moda e dello spettacolo, con i quali ho iniziato ad avere delle interessanti collaborazioni che ora sono divenute dei veri e propri sodalizi”
Mi può fare un parallelo tra arte e fotografia?
“L’arte e la fotografia sono una cosa sola, viaggiano sulla stessa onda, tutto ciò che noi facciamo è arte, poiché lo facciamo con amore e passione, accrescendo la cultura di ognuno di noi per poi trasmetterla a chi ne sa cogliere l’essenza e l’emozione”
Sappiamo che lei ha fotografato grandissimi personaggi come Valeria Marini, Silvana Giacobini, Francesco Alberoni, Bruno Vespa e un’ampio ventaglio di altre eccellenze, come è riuscito in questo privilegio?
“Ho semplicemente anteposto la mia passione che grazie ad innumerevoli conoscenze, mi hanno consentito di essere considerato meritevole della loro fiducia”
Se dovesse dare un suggerimento o consiglio da professionista ai giovani che desiderano intraprendere la sua stessa strada cosa direbbe?
“Il mio suggerimento è di non essere mai invidiosi l’uno dell’altro. Devono essere artisti, ma in primis devono essere sé stessi, devono sentire un’emozione forte, quasi come un nodo alla gola, non bisogna fotografare tanto per fare, ma bisogna farlo con amore, perché ribadisco che la fotografia è un’arte, come la pittura e la scultura ad esempio, devi dare anima a una fotografia, e diventa arte quando si fa vivere un’emozione, diversamente non sei un fotografo”
Ci vuole raccontare qualche aneddoto particolare che ha contraddistinto la sua brillante carriera?
“Quando ho iniziato, ero molto giovane ed i miei amici ridevano sempre di me, dicendomi che ero un pazzo che andava in giro a fare delle foto, Io non le facevo agli adulti, ma ai bambini, oppureagli animali o ai paesaggi, un giorno, un amico mi fece i complimenti per alcuni scatti che avevo realizzato e decise di presentarmi a suo zio, che al tempo aveva un negozio. Il giorno seguente, mi sono recato da lui mi fece fare dei servizi per conto di un giornale locale, sono partito con la cronaca, poi quasi come succede in molti casi, sono stato mandato in un evento di moda e da li è iniziato tutto, i complimenti da parte delle modelle ma anche dagli stilisti, e ciò che mi fa sorridere oggi, è, che tutti gli amici che mi criticavano, ora mi chiedono di fare book fotografici alla moglie, al figlio, all’amico etc. Etc. I ragazzi di oggi devono essere felici di essere nel campo della fotografia, che purtroppo si sta perdendo, In molti lo fanno come mestiere, ma sono dell’idea che non bisogna farlo come lavoro se non lo senti dentro dopo un po ti annoi, la fotografia è quasi un devozione, tutti gli artisti sono differenti e unici e creano la loro arte con l’anima, non lo fanno principalmente per guadagnare. Se fai arte per altri scopi non sei un artista”.
Grati per la disponibilità del Maestro Smisci porgiamo un’ultima domanda, se dovesse dare una definizione a questo suo grande amore e descrivere la fotografia cosa ci direbbe?
“Vi direi che uno scatto è un’istante regalato dal tempo e che nel tempo resterà per sempre, con l’autografo di chi ha saputo amare tanta bellezza”.
E con questa perla di saggezza che il Maestro ci ha regalato concludiamo l’intervista, ringraziando per la cordialità e la disponibilità con cui anche oggi Fabrizio Smisci ha saputo onorarci.
Serena Gray