L’annosa questione resta sempre la stessa slip o boxer? Bisogna ammettere che in termini di funzionalità non vi è alcun dubbio, gli slip sono nati negli anni ’30 proprio per fornire un “comodo e virile supporto”, è la ragione per cui non possono mancare nel cassetto di chiunque pratichi sport, indipendentemente dalla stazza fisica.
Se proprio non si è un adone, visto che l’occhio vuole la sua parte, nella vita quotidiana è meglio optare per i boxer, non certo quelli aderenti che ha firmato David Beckham per il colosso del low cost H&M, ma i modelli leggermente ampi e rigorosamente non bianchi.
Catene dell’intimo ci hanno abituato a slip e boxer con le stampe più disparate, un fenomeno che in realtà inizia negli anni ’30 con vivaci note di colore che nel privato contrastavano le tristezze pubbliche degli anni della Grande Depressione, negli anni ’50 stampe a soggetto “atomico” ironizzavano sulla Guerra Fredda.
Se quindi si tratta di un indicatore dei tempi, cosa dobbiamo dedurre dagli animali, le scritte, i terribili colori fluo che imperversano nell’intimo del nuovo millennio? In ogni caso, a meno che l’unico talento del vostro uomo a letto non sia farvi ridere, diffidate. Limitatevi a righe (quelle orizzontali allargano la figura, nel caso ce ne fosse bisogno) e pois.
Quanto alle calze valgono poche semplici regole, arcinote, ma considerati gli orrori che si vedono in giro pare che in molti continuino ad ignorarle. No tassativo a calze bianche, calzette corte, fantasmini (se proprio fa caldo meglio indossare un mocassino e dire addio alla calza). Sì con riserva alle calze di spugna, ammesse solo per fare sport, ma preferibilmente nere. Sì a calze in filo di Scozia, rombi e righe, ma a quel punto vi toccherà anche realizzare un promemoria sui pantaloni e le scarpe da abbinare, si sa che gli uomini di mattina sono tutti daltonici.
Andrea VIGNERI
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