Sembrano essere una creazione onirica le borse Venuxber realizzate dall’artista-designer Ezio Schifone che propongono un mix di classico e moderno, tra vintage e novelty, tra passato e futuro.
Il nome stesso dato alla linea ne sottolinea le molteplici dualità: Venuxberg ispirato alla montagna in cui si nasconde il tempio sotterraneo in cui Venere accoglieva i cavalieri che, in seguito alla prigionia, venivano restituiti al mondo privi di memoria e di ricordi, nella sfida del gioco eterno tra amore sacro e amore profano.
Sono creazioni che nascono dalla filosofia del riuso, del riutilizzo creativo secondo il principio che nulla va disperso, ma tutto si ricicla. E perciò ciò che è dejà vu ritorna assemblato secondo un non-codice, realizzazione fedele solo all’afflato creativo.
Ed ecco che tessuti vintage quali broccati e sete damascate o delicate si sposano a braccia di lampadari e candelabri, maniglie, serrature e bottoni d’antan, fregi di testate di letti o cancelli antichi che ne divengono manici o catenelle.
Pezzi antichi che l’artista recupera e fa rinascere a nuova vita.
Queste eclettiche creazioni sono borse di uso quotidiano: i tessuti sono doppiati e all’interno si trova una pochette interna dello stesso tessuto che può essere agganciata o staccata con una catenella à plaisir.
Il logo Venuxberg pende da ogni creazione; dotato di un magnete, può essere arricchito attaccandoci charms che personalizzano ulteriormente la propria borsa.
Creazioni che racchiudono molteplici influenze, piacerebbero a Dita Von Teese, ma sarebbero potute piacere anche a …. Lucrezia Borgia!
Alessandra GILARDI