Credeva forse Belén Rodriguez di scandalizzare qualcuno con la sua farfallina? Ingenua. In fatto di look che hanno fatto strabuzzare gli occhi e gridare allo scandalo il pubblico di Sanremo ci sono maestre che potrebbero fare scuola. Loredana Berté, Anna Oxa e Patty Pravo, giusto per snocciolare alcuni nomi. Eppure se dovessimo pensare alle ultime edizioni del Festival è stata proprio Belén Rodriguez con il suo meraviglioso abito, nei toni del rosa, di Fausto Puglisi, a fare maggiormente parlare di sé. Lei muoveva i pannelli del vestito dagli spacchi vertiginosi, lasciando intravedere una malizioso tatuaggio a forma di farfallina là dove non batte il sole, e il pubblico da casa, e soprattutto quello della rete, impazziva.
Ma, forse, lo spacco inguinale di Belén è nulla a confronto di quanto è riuscita negli anni a scandalizzare Loredana Bertè. Irriverente, dissacrante e incurante delle critiche, nel 1986 la Bertè ha fatto cadere la mandibola per lo stupore all’allora molto bacchettone pubblico italiano, il quale non ancora abituato agli scatti saffici su Instagram di Alessandra Sorcinelli e Barbara Guerra, si scandalizzò moltissimo per l’abito di Loredana, vestita da Gianni Versace, che mimava un pancione da donna gravida al nono mese.
Ma lo scettro di camaleonte sanremese va senza dubbio ad Anna Oxa, la cui voglia di stupire, oltre che con la sua musica anche con il look, si manifestò sin dalla primissima sua apparizione nel 1978 quando, appena sedicenne, si presentò sul palco dell’Ariston completamente vestita e acconciata da uomo. Cantava Un’emozione da poco e venne subito etichettata come punk, simbolo di una generazione che manifestava segni di insofferenza verso la società di cui era figlia.
Altra regina dell’irriverenza è certamente Patty Pravo che nel 1984 stupì la platea sanremese, abbigliata come una bambola giapponese, indossando una creazione di Gianni Versace. Era sempre un abito del compianto stilista calabrese quello indossato da Claudia Koll, valletta di Pippo Baudo insieme ad Anna Falchi nel 1995. Corpetto con spalline sottili, arricchito da piccole stampe geometriche nei toni del nero e del rosso su bianco, e ampia gonna a quadri bianca e rossa, tanto ci ricordava la Regina di Cuori di Alice nel Paese delle Meraviglie. Abito che ha fatto storia a Sanremo anche quello indossato da Lorella Cuccarini nel 1993, sul palco dell’Ariston anche lei insieme a Pippo Baudo: tubino nero profilato di bianco, con coda che si apriva a ventaglio, firmato da Valentino, fu lo stesso vestito scelto da Julia Roberts per la consegna degli Oscar nel 2000, quando vinse la statuetta per l’interpretazione come attrice protagonista in Erin Brockovich.
E come dimenticare l’abito da meringa di Gai Mattiolo indossato da Antonella Clerici nel 2005? Impossibile. Non fosse altro per la dimensione epica che occupava notevoli porzioni di palco, il quantitativo stratosferico di organza di tulle rosa e lo scintillio accecante degli Swarovsky. Del resto, lo dice sempre la stessa presentatrice, per lei se non ci sono luci e paillettes non è “varietà”.
Mano mano che ci allontaniamo dai fasti di un passato che forse non tornerà mai più è facile rendersi conto che di look memorabili, nel bene e nel male, se ne sono visti sempre di meno. Farfalline escluse, certamente rimase impressa per l’originalità e la stravaganza la buffa mise con cui si presentò una giovanissima Arisa nel 2009, in lizza per la vittoria nella sezione giovani. Cantava Sincerità, aveva occhiali grandissimi di celluloide nera, che mettevano in evidenza un naso dalle linee non troppo gentili, abiti d’ispirazione fifteen e rossetto rosso vermiglio, che la facevano vagamente somigliare ad una Charlie Chaplin in gonnella.
I loro look non saranno stati certamente eccentrici né, tanto meno sulle righe, ma impossibile non ricordare alcune delle fanciulle che, forse più delle altre, si sono distinte in questi ultimi anni per eleganza e buon gusto. Victoria Cabello in Miu Miu, innanzitutto, a Sanremo del 2006, Bianca Balti, meravigliosa in Dolce e Gabbana e a piedi nudi sul palco dell’Ariston nel 2013, ma poi anche Malika Ayane (ancora nel 2013) quasi sempre di nero vestita che ha sfoggiato un inedito capello biondo “Donatella”, Elisabetta Canalis in Atelier Versace e Belen in Alberta Ferretti nel 2011, e Nina Zilli in Vivienne Westwood a Sanremo del 2012.
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Pinella PETRONIO