Kreisicouture è un brand per cui il cappello diventa l’abbigliamento. Quando incontri un personaggio dall’allure cosmopolita come Krisztina Reisini, anima e fondatrice del brand, che riesce ad infondere nei suoi cappelli tutto il bagaglio di conoscenze acquisito nei suoi innumerevoli viaggi per il mondo, ti rendi conto che i cappelli possono diventare delle vere e proprie opere d’arte. Nel momento in cui si indossa un headpiece di questo genere, ovviamente l’abbigliamento deve essere super minimal, in modo che passi inosservato. Quando metti sulla testa delle creazioni siffatte qualsiasi altra cosa diventa too much.
Io sono stata personalmente nello showroom di Milano di Kreisicouture, che è poi anche la sede dove assemblano e finiscono tanta parte della produzione, quindi se è vero che lei è una signora cosmopolita, ungherese di nascita, è pur vero che punto forte della produzione, centro nevralgico e cuore pulsante della sua attività è proprio via Tortona, che esprime anche bene questo meltin’ pot culturale.
Tra le designer italiane di cappelli Made in Italy, a me piace molto Zena che, tra l’altro ha anche fatto di recente una mostra bellissima esponendo le sue creazioni, vere e proprie opere d’arte da mettere sulla testa, allo Spazio Vision, durante la Settimana della Moda. Così come gli artisti fanno con le proprie opere, Zena ha voluto dare ad ogni suo cappello il nome di una donna che ha incontrato nei Paesi in cui è stata, rievocando quindi le sue esperienza di vita.
Ciascuna creazione, fatta a mano, rivela, oltre alla maestria degli artigiani, la creatività della hat designer italiana, che si nutre di spunti raccolti nei suoi viaggi in giro per i Paesi di tutto mondo. Le sue sono delle strutture importanti, presentate alla mostra sulla testa di manichini, che non passano di certo inosservate. Tant’è che quando Zena parla delle sue opere, lo fa facendo proprio il concetto filosofico di “affermazione di sé attraverso il cappello”.
Guardando e ammirando le opere di Zena ci si rende conto che quando si sceglie di mettere sulla testa un copricapo del genere è chiaro che il look deve essere più minimale possibile, per dare risalto alla creazione stessa e per evitare di sembrare dei fenomeni da baraccone.
Francesca SENETTE – giornalista esperta di moda e nuova fashion blogger di Birkin.it