Mary Jane. Un nome di donna che per moltissime di noi assume un significato solo: scarpe. Dal sapore lady like e bon ton, rievoca nell’immaginario collettivo le calzature fanciullesche indossate, nelle illustrazioni del libro così come nei film che ne sono stati tratti, da Alice nel paese delle meraviglie o quelle rosse e glitterate con cui Dorothy, nel Mago di Oz, riusciva a tornare a casa. Ma non solo, le Mary Jane rimandano subito a scene degli Anni ’20, quando gli orli delle gonne cominciavano ad accorciarsi e le scarpe iniziavano ad avere un ruolo di spicco. Ricordano anche la Riccioli d’oro per antonomasia, Shirley Temple, che le usava mentre ballava il tip tap.

Diventate ben presto icona, le Mary Jane – originariamente scarpa a punta rotonda con cinturino sul collo del piede o alla caviglia, spesso realizzate in vernice nera con tacco molto basso e indossato dalle bambine – devono questo nome alla sorella di Buster Brown, fumetto creato da Richard Outcault nel 1902, che si chiamava proprio così e indossava queste scarpe, col cinturino ma senza tacco. Oggi, invece, quando parliamo di Mary Jane, che in Italia prendono il nome di Bebé, indichiamo un qualunque tipo di scarpa, anche a punta, che abbia il cinturino, cosa che le differenzia dalle décolleté.

E proprio le Mary Jane a punta devono la loro fortuna e diffusione grazie al genio di Manolo Blahnik che apportò dei cambiamenti alla calzatura originaria, non solo modificandone la punta, ma proponendole anche con un tacco più affusolato. La variante di Mr. Blahnik, ribattezzata modello Campari, diventa ben presto un must per le shoe-addicted, consacrato dalla puntata di Sex and The City in cui Carrie, persa nel magico mondo del guardaroba di Vogue, ne riesce a scovare un paio, stupita del fatto che esistessero davvero e non fossero mera leggenda.

Ma Manolo Blahnik non è l’unico couturier ad avere rivisitato le iconiche Mary Jane. Passate alla storia quelle di Gucci in vernice nera e tacco a spillo, quelle di Miuccia Prada, che le propone per ben cinque volte consecutive, sia per la PE che per la FW, sulla passerella di Prada e otto volte per Miu Miu, quelle di Marc Jacobs che ne propone una scintillante versione dorata, indossata da Elle Fanning sul red carpet del Festival di Venezia 2010, e così via discorrendo.

Di grande tendenza anche per quest’autunno inverno 2017-2018, le Mary Jane assumono una connotazione più rock, impreziosite da borchie, diventano lussuose se realizzate in sontuoso velluto o eccentriche se arricchite da dettagli in pelliccia. La versione originale rimane sempre e comunque molto gettonata, resa tuttavia più contemporanea dalle nuance di stagione. Nella gallery trovate i nostri modelli preferiti di quest’autunno inverno.

Pinella PETRONIO