Il sacro e il profano. La religione e la moda. Lo spettacolo che è stato messo in scena ieri sera al Met Gala di New York edizione 2018 è stato irriverente, provocatorio e sorprendente. Ha dato modo alle star e le celebrities sul red carpet di mettere in mostra il loro lato dissacrante e la loro voglia di stupire facendo largo ricorso ad abiti esagerati e scenografici, studiati e creati ad hoc dai più blasonati designer del mondo.
Nessun freno e nessuna inibizione li ha fermati. Del resto il tema Heavenly Bodies: Fashion and the Catholic Imagination, che indagava il rapporto tra moda e religione, ben si prestava a questo trionfo di piume, croci, aureole, ricami barocchi, cristalli, ali angeliche, mitre papali e abiti sacri. Nessuna icona religiosa è stata risparmiata.
Ogni elemento figurativo della tradizione sacra è stato fonte di ispirazione per look al limite della blasfemia. Lo spettacolo, che potremmo senza polemica alcuna definire iconoclasta, insomma non è mancato. Del resto il fil rouge della serata ha prestato il fianco e soddisfatto la voglia delle star di provocare senza ritegno alcuno e fare parlare di sé.
E se Rihanna sembrava la versione femminile di The Young Pope di Sorrentino, Sarah Jessica Parker, in Dolce & Gabbana con uno strascico lunghissimo, ha posizionato in bella vista, proprio in cima alla testa un presepe degno di quelli che si vedono a Natale tra le viuzze di Spacca Napoli. E se Katy Perry dispiega enormi ali angeliche, Madonna si è ritrovata chiaramente nel suo habitat naturale. Lei che sulla provocazione religiosa ci ha costruito una carriera, a partire dal nome d’arte che s’è scelta.
Non sono mancati nemmeno richiami alle crociate, si pensi all’abito di Jennifer Lopez in un abito Balmain il cui ricamo frontale ricordava appunto lo stemma dei crociati in Terra Santa, e a Giovanna D’Arco, interpretata per l’occasione da Zendaya che ha indossato una creazione realizzata a posta per lei da Atelier Versace. Per questa volta è stato il Dio moda a vincere la partita, risolvendo una volta per tutte l’annoso dilemma sacro-profano, facendo in via definitiva trionfare quest’ultimo.
Pinella PETRONIO
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