In un clima già riscaldato dalle polemiche che hanno contrassegnato questi giorni, tra le voci di chi sostiene che il sistema sfilate sia destinato ad implodere e le uscite di Massimo Giorgetti, il quale – con una netta inversione di tendenza – pare snobbare i social network, parte oggi la Milano Moda Donna, che vedrà protagoniste 73 sfilate (per 69 collezioni), 90 presentazioni per 88 marchi (più 9 su appuntamento) e 16 designer protagonisti del Fashion Hub Market nel Fashion Hub di piazza Gae Aulenti, che presenteranno le loro proposte per l’autunno inverno 2016/2017.
“L’edizione della fashion week è caratterizzata da un record di presenze. Non abbiamo avuto così tanti marchi dal 2009 ed erano 142 lo scorso febbraio”, così Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda italiana presenta la nuova edizione della Womens Fashion Week, facendo presagire segnali di ripresa nel sistema moda. Segnali di ripresa testimoniati, non solo dal numero record di griffe partecipanti, ma anche dalla presenza del primo ministro Matteo Renzi, atteso al pranzo di oggi alla Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, che vuole sottolineare, o forse ribadire, l’attenzione che anche il Governo intende dare alla moda.
E se da un lato c’è chi, i social li rifiuta, dall’altro c’è chi, come Camera Moda, invece, i social vuole spremerli fino all’ultima goccia, consapevole della loro innegabile portata mediatica, stringendo un’accordo con Twitter Italia. Debutterà, infatti, oggi #Mfw by Twitter mirror, «specchio social della kermesse» come lo definisce Capasa, per raccontare live la fashion week dal profilo @cameramoda. Per ribadire la centralità dei social, in seno alla Settimana della moda donna, Blogmeter, società specializzata nell’ambito della social media intelligence, monitorerà i fashion brand attivi su Instagram: al termine della manifestazione verrà presentato un report completo, scaricabile da blogmeter.it. I risultati saranno visibili e consultabili sul canale Instagram @BlogmeterOfficial, mentre gli hashtag ufficiali per seguire il nostro osservatorio sui social sono: #FashionIndex e #BlogmeterFashionIndex.
Protagonisti saranno – come sempre – i grandi nomi della moda italiana e internazionale come Armani, Gucci, Moschino, Versace, Prada, Cavalli e Dolce & Gabbana (che continua a sfilare fuori calendario), ma anche Antonio Marras, Marni, Jil Sander, Pucci, Aquilano.Rimondi e N.21, solo per fare alcuni nomi. Ma protagonisti saranno anche i giovani brand che si affacciano con prepotenza e competenza nel panorama moda italiano, tra cui Marco De Vincenzo, Au Jour Le Jour, Leit Motiv, Stella Jean e Vivetta. Molte anche le new entry previste sulle passerelle, tra cui il brand giapponese Ujoh, ospite all’Armani/Teatro (Re Giorgio si mette ancora una volta al servizio dei giovani talenti, mettendo a disposizione il suo teatro), Lucio Vanotti e Piccione.Piccione.
Giunge alla seconda edizione, inoltre, l’utile (ed estremamente ironica) Milan Fashion Week – Survival Guide, pubblicata da Camera Moda e curata da LaDoubleJ.com, il sito web di J.J. Martin, giornalista americana di adozione milanese. Una guida che raccoglie tutti i posti più “giusti e cool” della città meneghina, da quelli in cui mangiare al volo tra una sfilata e l’altra a quelli in cui il designer XY cena subito dopo lo show, da quelli dove fare una manicure (un’unghia sbeccata può essere talvolta un dramma…) a quelli dove bere un bicchiere per (se c’è il tempo) rilassarsi. Perché se è vero che la Fashion Week non è una guerra e che non è come lavorare in miniera, è pur vero che guardare le sfilate con lo stomaco pieno, può essere la svolta per eliminare tanta… acidità da certi articoli e certi post.
Pinella PETRONIO