Milano Fashion Week SS 2020, day 4

Ricapitolando le tendenze più forti di questa Milano Fashion Week saranno: colori pastello, Principe di Galles, tailleur maschili dalla silhouette over (con pantaloni o bermuda), ma anche tanto scintillio, ché ne abbiamo sempre bisogno.

Ermanno Scervino

Masculinity vs Femininity. O meglio Masculinity and Feminity. Perché questi due aspetti convivono pacificamente in ogni donna. Ora viene avanti un lato, ora viene aventi l’altro lato. E di questa dicotomia si fa portavoce Ermanno Scervino che presenta una collezione che è un vero inno all’italianità.

Sfilano sulla passerella di questa Milano Fashion Week una processione di camicie, top, pantaloni, gonne e abiti dai colori accesi in cui grande protagonista è la stampa, e poi maglie in cashmere o in ciniglia, giacche maschili, sottovesti, vestaglie e pigiami da sera preziosi ed eleganti come abiti. La pelle, che si fa morbida come seta, diventa materiale privilegiato di jumpsuit e capispalla dai toni brillanti, mentre gli abiti da sera sono bordati da piume realizzate con pizzi valencienne o arricchiti da una scintillante di cristalli Swarovski.

Milano Fashion Week, Stella Jean

Per questa edizione della Milano Fashion Week, Stella Jean, da sempre in prima linea e sensibile alle più importanti tematiche sociali, ci porta in Pakistan. Con una collezione che è un vero inno all’emancipazione delle donne, creata in collaborazione con Emerging Pakistan, la designer porta in passerella capi e accessori che uniscono elementi dello stile italiano a tratti della loro tradizione centenaria. E sono proprio le donne pakistane della comunità Kalash ad avere realizzato per la collezione Stella Jean i ricami tipici a mano in punto catenella, assemblati poi dalle sarte italiane.

Da questa crasi viene fuori una collezione che è un vero inno alla multiculturalità, fatta di abiti realizzati con la truck art, una caleidoscopica arte regionale pakistana, che unisce al tocco artigianale dei pittori un’interpretazione ironica dell’attualità e il racconto per immagini della storia del paese che le ha dato vita.

Missoni

Ho compreso, infine/che nel bel mezzo dell’inverno/ho scoperto che vi era in me/un’invincibile estate“. È dai versi di questa poesia di Albert Camus che Missoni prende spunto per raccontare la sua primavera estate per il prossimo anno. Un inno alla leggerezza, al brio, alla spensieratezza, alla disinvolta serenità, alla libertà (anche e soprattutto di pensiero), alla natura e alla vita all’aria aperta, propri di questa stagione che ci portiamo un po’ tutti nel cuore, e che salutiamo sempre con un po’ di malinconia.

Tessuti leggeri, colori chiari, borse di paglia, da cui tracimano fiori colorati, portate a mano, abiti fluttuanti, che lasciano le spalle nude, stampe che si sovrappongono, e poi ancora completi maschili, gilet e slipper che sembrano rubati dall’armadio di lui. Lui che, a sua volta, si lascia tentare dai caftani di lei e dallo scintillante luccichio del lurex. Il tuto all’insegna di una moda sempre più gender fluid. Una moda che diventa per Missoni, stagione dopo stagione, il modo più semplice per rappresentare se stessi.

Milano Fashion Week SS 2020, day 5

(In aggiornamento)

 

Pinella PETRONIO