di Giulia DONDONI e Paola PERFETTI
E’ possibile provare emozioni di fronte ad una sfilata di Milano Moda Donna? E ci credete se vi diciamo che abbiamo trovato maggiore ispirazione e brividi più forti ammirando la passerella ricca di nomi di talentuosi e soprattutto.. sconosciuti? Perché a fare la moda non sono solo i grandi nomi, anzi!
La Milan Fashion Week appena trascorsa è stata un’occasione per conoscere le proposte di designer meno noti ai più, quelli che, siamo sicure, un giorno diventeranno BIG nel settore del fashion. Stilisti emergenti re per un giorno in un Castello Sforzesco allestito ad hoc nel grande mercoledì di chiusura di Settimana della Moda – Milano Moda Donna 2012.
Castello Sforzesco come un grande palcoscenico per le collezioni autunno inverno 2012 2013 in cui poesia, creatività, sartorialità e voglia di vincere sono stati gli ingredienti salienti di una mattina da N-U-De (New Upcoming Designers) – giunto alla sua 17ma edizione, e di Next Generation.
Infatti, la Camera Nazionale della Moda Italiana ha rinnovato il proprio impegno nei confronti degli stilisti emergenti attraverso il progetto N-U-De, che quest’anno ha premiato Mauro Gasperi, Moi Multiple e Francesca Liberatore.
Le collezioni vincitrici di N-U-De 2012
Il bresciano Mauro Gasperi per la propria collezione autunno-inverno 2012/2013 ha creato linee pulite ma decise grazie ai tagli diagonali che valorizzano le asimmetrie dei capi. Il suo è un Medioevo Metropolitano, dove una donna iperfemminile porta il capo coperto, gonne al ginocchio, pantaloni dalle linee classiche, bluse in cotto di maglia e tacchi non troppo alti. A spezzare il tradizionale nero, ecco comparire colori argentei, e ancora oro, ruggine, pistacchio e tortora.
Moi Multiple racconta una donna contemporanea che perde i tratti androgini per andare alla conquista della propria intraprendenza. Dal guardaroba maschile Francesca Ceccon di Moi Multiple riprende l’intelaiatura delle giacche e dei cappotti, il tuxedo e i classici tessuti della drapperia che vanno dalla vigogna al feltro, alla pelle. A contrasto organza, chiffon e georgette creano giochi di trasparenze che rendono l’autunno-inverno una stagione di seduzione. Anche qui il nero si fa da parte per lasciare il posto a colori caldi, quali rosso, arancio, rosa cipria, sabbia e verde mela.
Francesca Liberatore si ispira a un viaggio esotico nei suk fatto di luce e polvere, la stessa atmosfera scelta per il soundtrack dove vengono riproposti alcuni brani di Franco Battiato. Tra rosso, ocra e nero domina il bianco, proposto su linee decise. Must della collezione i cappotti, realizzati in tele pesanti e idrorepellenti, cachemire e calde lane. Velluto e pelliccia si alternano a strati di georgette sovrapposti a cordini e fascette colorate. Se da una parte la pesantezza dei tessuti si rifà agli anni ’20, gli anni ’50 sono il centro della struttura, dove il punto vita si libera in gonne abbondanti. La donna di Francesca Liberatore è una donna concreta ma eterea, femminile che svetta sui suoi stivali al ginocchio senza dimenticare i tagli classici della sartorialità firmata made in Italy.
Ma la Camera Nazionale della Moda Italiana ha dato spazio anche alle nuove voci della creatività giovanile attraverso il concorso Next Generation:
- Harunobu Murata,
- Ludovico Loffreda,
- Camille Pfister
- Santo Spada
sono i nomi da tenere bene a mente…
Dal Giappone, Harunobu Murata ha commosso tutti con la sua collezione che rende omaggio a una donna di classe e iper femminile: tubini neri a maniche lunghe, tailleur dalle linee classiche, giacche, decolleté e vestiti che lasciano intravedere il ginocchio. Ultimo e con l’intento di stupire il vestito nero con ampio scollo e retro intrecciato, reso ancora più romantico dalla coda che sembra voler dire: “Questa donna seduce in modo elegante lasciando una scia dietro di sè, un’impronta da prendere come modello“. Harunobu Murata da 10 e lode.
Per il suo autunno-inverno 2012/2013 Ludovico Loffreda propone uno streetwear minimal, con linee che traggono la propria ispirazione dai palazzi e dalle auto della città, quasi come un moderno futurista. Seta, pelle, lana, pitone e coccodrillo i tessuti utilizzati e mixati insieme per creare capi come finti shorts, capispalla e t-shirt. Con Ludovico Loffreda la pochette di pitone diventa un inserto del capospalla grazie a una semplice zip; e ancora camicie, giacche, gonne al ginocchio e pantaloni lunghi dalle tinte nere, blu e tabacco la fanno da padroni. Pollice su!
Camille Pfister è una 22enne che racconta una femminilità romantica ma piena di vita, tipica delle giovani talentuose. Tinte neutre quali nero, blu, beige e crema si uniscono a colori pastello che vanno dal turchese al rosa, dal blu al rosso, dando vita ad ampi cappotti, top dritti, gonne e pantaloni aderenti che fasciano il corpo di una donna libera e decisa, una donna che per il prossimo autunno-inverno vestirà cachemire, seta, organza e lana. Piace il gioco delle forme, spiccano i tagli decisamente sartoriali e che tradiscono una grande cura per lo Stile.
Il catanese Santo Spada vuole una donna sensuale che gioca con le trasparenze. Tinte pastello quali rosé, grigi, pesca, oro e nero si incrociano nel chiffon, in forme che sembrano sculture in movimento. Ispirazione della collezione i maestri del vetro di Murano, con quel gioco vedo non vedo, che Santo Spada riprende con la loro Stuctured Fragility. 10 e lode anche a lui per la coraggiosa passerella trionfante del finale.
Volete vederla nel nostro filmato? E non perdete il backstage: a rendere – se possibile – ancora più splendenti le creazioni di questi talenti ci hanno pensato i make up artist di B by Limoni, Official Make Up della Milano Fashion Week.
E non sarà mica un caso se anche il Presidente della Camera Nazionale della Moda, Mario Boselli, non si è perso nemmeno un’uscita di questa giornata… Che il futuro di Milano Moda e del suo successo – anche in termini di numeri – stia tutta nell’Ago e nel Filo dei nomi che saranno? Staremo a vedere!