A Milano, in questi giorni di Fashion Week, sembra di essere sul set di un film che racconta di un mondo distopico. Le temperature sono quasi equatoriali, una cappa di caldo, afa e umidità, avvolge la città, eppure la gente della moda, quella che poi finirà sui giornali e sui siti di street style, indossa la fall winter 2019. Mille gradi all’ombra e in giro fanno la loro bella presenza maglioni in misto cashmere, cappotti e stole di pelliccia. Sappiamo che i brand che vestono influencer e blogger cercano di spingere le loro collezioni, e lo capiamo. Ma ad un certo punto, nei giorni in cui il termometro ha sfiorato i trenta gradi, abbiamo temuto di vedere stramazzarli per terra. Il tempo caldo ed estivo, bene invece si è intonato alle collezioni Spring Summer 2019 che hanno sfilato in questa quarta giornata di Milano Moda Donna.
Sempre fedele alla sua filosofia di vita che riesce egregiamente a tramutare in moda, Stella Jean porta in passerella una collezione che celebra uno dei tessuti più amati e utilizzati al mondo, il cotone. Sempre sensibile ai temi sociali e attenta verso le problematiche del nostro pianeta, la designer italo-haitiana ripercorre la via del cotone e dello schiavismo, che parte dal Benin e arriva al Brasile, raccontando il suo viaggio con un video proiettato poco prima dell’inizio dello show. Sulla passerella sfilano maxi gonne a tripla balza d’ispirazione bahiana o wrapped, abiti e camicie con fiocco annodato in vita, e poi ancora abiti in doppio tessuto o off-shoulder, T-shirt legate con applicazioni in raffia, capi con applicazioni di nastro geometrico a contrasto. Il materiale prediletto è, ça va sans dire, il cotone biologico, che lascia spazio anche a pizzo Sangallo, frange di raffia, cady di seta, gabardine, con stampe animalier, righe optical e motivi ispirati alle donne di Bahia.
Instancabile e attento cesellatore di tessuti, fiero paladino dell’artigianalità e orgogliosa bandiera del Made in Italy, Ermanno Scervino porta in passerella una collezione in perfetto bilico tra passato e futuro. Un passato a cui non guarda con nostalgia, ma come ad una risorsa da cui attingere per tutto quello che sarà. Un sogno moderno, che trova una sua concreta realizzazione in giacche maschili dalle spalle con volumi importanti, abiti con ruches e pizzi, colori arditi e nuance neutre, sottovesti in crepe de chine e piumini over, tessuti in oro metallico e canvas, trench e cappotti in pelle double, mescolando vezzosi elementi del guardaroba femminile con capi d’ispirazione androgina.
65, il numero che campeggia alto sulle spettacolari torri di CityLife, illuminate a festa. 65, gli anni passati dalla fondazione di Missoni. Una grande festa, una di quelle di famiglia. Una celebrazione spettacolare che, accompagnata dalle suggestive note di Michael Nyman live al pianoforte, trova la sua più alta espressione nella collezione. Tutto il DNA, la storia e l’archivio del brand sfilano portando in scena l’inconfondibile lessico stilistico, fatto di motivi zigzag, righe e onde. Trasparenze, sovrapposizioni, leggerezza. Una palette cromatica che predilige i toni del verde in tutte le sue gradazioni, dei lilla, degli azzurri. Sfilano abiti sottoveste intramati di fili di argento scintillante, maglie e cardigan, vestiti trasparenti dalle silhouette lunghe, top fatti di trecce filate, frange leggerissime, denim lavorato a maglia, maxi T-shirt lunghe, pantaloni fluidi e kimono. Tutto è fluido e morbido. Tutto si fonde. Come le culture. Come le trame di un tessuto. A fine sfilata, a raccogliere gli applausi, è il caso di dirlo, a cielo aperto, tutta a famiglia al completo, che ha voluto festeggiare con buyer e giornalisti che da sempre li hanno sostenuti allestendo tavolate di cibo della migliore tradizione italiana, sotto un cielo stellato. Un po’ come si fa d’estate in famiglia.
Pinella PETRONIO