Le sfilate di Antonio Marras non sono soltanto un veloce avvicendarsi di abiti in passerella. Se è vero che qualunque collezione ha dietro un pensiero, è altrettanto vero che il pensiero di Marras viene quasi sempre raccontato in maniera più poetica, più esemplificativa, più teatrale, più… Più. Per presentare la prossima collezione donna Spring Summer 17, in occasione di Milano Moda Donna, lo stilista sardo prende ispirazione dall’opera del regista Malick Sibidè, l’occhio di Bamako che per narrare il periodo in cui lo stato del Mali conquista, insieme ad altri 17, l’indipendenza immortala in centinaia e centinaia di scatti in bianco e nero ragazzi che ballano il twist e il rocj ‘n’ roll, foto di uomini e donne dagli abiti occidentali insieme ad altri elegantissimi in abiti tradizionale, di gente che ascolta musica dal mangianastri. Una danza di immagini.
Allo stesso modo, sulla passerella, danzano abiti dalla vita segnata, corpini minuscoli, arricciati e aderenti che si abbinano a gonne dai volumi ampi e generosi, drappeggiate, plissetate e arricchite da ruches a jabot. Le linee di camicioni, pareo, caftani e tuniche sono fluide, morbide e scivolate, mentre le giacche avvitatissime si abbinano a pantaloni multi pences. I tessuti vanno dal pizzo san gallo al duchesse e georgette stampati in un trionfo di ortensie, di coquillages marini e di papaveri, in motivi animalier.
Il mondo delle fiabe per bambini diventa ispirazione per la primavera estate di Vivetta. Tra sogno e realtà, i personaggi di storie fantastiche prendono vita nei ricami, nelle applicazioni e nei colori tenui, quasi pastello. Anche le linee sembrano uscire dalla dimensione spazio tempo e raccontare silhouette di mondi ed ere diversi. Un mix di dettagli preziosi, di stampe incantate e decori ricchi che fanno sognare.
La nostra quarta giornata di Milano Moda Donna prosegue con la sfilata di Ermanno Scervino, che in una continua e costante ricerca verso il bello, porta in passerella abiti i cui dettagli sono curati in maniera maniacale. In un percorso che vira verso la sperimentazione e la rilavorazione di nuovi tessuti o di altri ben conosciuti, il pizzo plissé viene lavorato a nido d’ape, con tecniche sartoriali d’avanguardia, le righe verticali sono mixate a quelle orizzontali, creando effetti optical, mentre l’ecopelle utilizzata per i giubbotti disegna nuove silhouette. La palette cromatica è predominata dal bianco, interrotto dai toni pastello del rosa cipria, del verde menta, dell’azzurro e del nero, ma solo per la sera. I tailleur sartoriali diventano ancora più preziosi con decori gioiello a motivo floreale, mentre per la sera sfilano abiti lunghi leggeri e svolazzanti, addolciti da ricami e applicazioni.
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