Creazione e produzione di moda, una vocazione per Milano: nel 2010 è nata circa un’impresa al giorno (342), una nuova ditta su cinque ha un titolare con meno trent’anni e oltre la metà è guidata da una donna. Un settore creativo che fattura da solo quasi 8 miliardi di euro e dà lavoro a circa 45mila addetti. Il tutto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano a dicembre 2010.
Il comparto della moda e del design milanese, compreso il commercio al dettaglio, produce una ricchezza pari ad oltre 13 miliardi di euro annuali, il 13% del dato nazionale. Ma se consideriamo i soli studi di design moda e design industriale milanesi (pari al 12% del totale italiano) il peso del fatturato sale a ben il 61%. Insieme a Milano, in Italia ai primi posti per imprese della moda ci sono Napoli e Roma.
Emerge da una elaborazione della Camera di commercio di Milano attraverso il LabMiM su dati del registro imprese sul settore della moda (che comprende l’industria del tessile, dell’abbigliamento, concerie, gioielleria e bigiotteria, commercio al dettaglio di abbigliamento, studi di architetti e attività di design legato alla moda) al secondo trimestre 2010.
“Il design e la moda per Milano e la Lombardia – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano – rappresentano un elemento di attrattività internazionale sul quale occorre investire con una logica di sistema, per rafforzare la competitività delle nostre imprese e del nostro territorio. Le attività imprenditoriali diffuse svolgono anche un ruolo importante per l’immagine della città, in un’alleanza per Milano. Ecco perché la Camera di commercio con la sua azienda speciale Promos promuove, in concomitanza con le presentazioni della moda, Milano Fashion City, una rete di collaborazione strategica per contribuire a promuovere la moda milanese“.
Il settore moda a Milano
L’intero comparto della moda e del design (che comprende l’industria del tessile, dell’abbigliamento, concerie, gioielleria e bigiotteria, commercio al dettaglio di abbigliamento, studi di architetti e attività di design legato alla moda) è costituito a Milano e provincia da 14.494 imprese, pari al 4,7% del totale nazionale. Se però passiamo a considerare il fatturato, con oltre 13 miliardi di euro il peso di Milano triplica e passa al 13% del fatturato nazionale. In particolare, il solo settore “industriale” della moda a Milano è costituito da 500 imprese di gioielleria, 264 di bigiotteria, 1.090 di industria tessile, 2.657 di confezioni e abbigliamento, 1.015 di pelletteria con un fatturato complessivo stimato che sfiora i 69 miliardi di euro (pari al 9,2% nazionale). Il settore del commercio al dettaglio arriva a 3.399 negozi di abbigliamento, 798 di calzature, 2408 di ambulanti per un fatturato complessivo di 3,8 miliardi di euro (pari al 16,7% nazionale). Se poi consideriamo gli studi di architetti (e ingegneri) e soprattutto quelli di design, il peso di Milano sul dato nazionale cresce ancora di più: a Milano e provincia ci sono quasi 1.800 studi di architetti e tecnici (il 13% italiano) con un fatturato pari a 2,1 miliardi di euro (un quarto del dato italiano), e circa 550 attività di design, circa una su dieci in Italia, con una stima del fatturato di quest’ultimo settore pari a 995 milioni, quasi due terzi del dato italiano (61%).
La moda per CAP a Milano
Sono 7.745 le imprese attive nel 2010 nel settore moda a Milano città, con una crescita dell’1,1% rispetto al 2009. Quasi la metà del totale si concentrano in sei CAP. Al primo posto si posiziona il CAP 20123 (Cairoli, Genova, Papiniano, Magenta) con 766 imprese (quasi 1 su 10). Segue il centralissimo CAP 20121 (Duomo, Montenapoleone, Dante) con 598 imprese (7,7%), l’altrettanto centrale CAP 20122 (Galleria del Corso, C.so Europa, C.so Italia) con 564 imprese (7,3%), il CAP 20124 (la zona incentrata su C.so Buenos Aires) con 462 imprese (6%), il CAP 20129 (Cinque Giornate, Indipendenza, Mascagni, Piave) con 405 imprese (5,2%) e infine il CAP 20154 (incentrato su via Paolo Sarpi e Carlo Farini) con 369 imprese (4,8%). Se però consideriamo la densità di imprese della moda (rapporto tra numero di imprese del settore e numero di imprese complessive attive) il CAP 20154 passa al primo posto, con oltre l’8%. Segue il CAP 20157 (che include Quarto Oggiaro) con una densità del 7,5% e il CAP 20136 (Bocconi, Naviglio Pavese) con una densità pari al 7,4%.
L’età, il sesso e la provenienza delle imprese della moda a Milano
L’età media di un imprenditore attivo nel settore della moda a Milano città è di 46,5 anni, di tre mesi più giovane rispetto all’età media di un generico imprenditore (considerando le sole ditte individuali). E rispetto al 2009 l’imprenditore del settore moda si è “ringiovanito” in media di circa 6 mesi (media 2009: 47,1 anni). Nel 40,8% dei casi il titolare è una donna (quasi il doppio rispetto alla media milanese generale ferma al 23,8%) e nel 44% dei casi è uno straniero (rispetto ad una media milanese per le ditte individuali del 24,8%). Ci sono in particolare, sempre considerando le sole ditte individuali, 23 studi di design con titolare straniero (il 23% del totale), il 12,1% di studi di architetti e ben il 51% di negozi di abbigliamento.
I CAP più “creativi” a Milano
Gli studi di design del settore moda e del design industriale a Milano città sono 428, in crescita del 2,4% rispetto al 2010. Ancora una volta siamo in presenza di una forte concentrazione territoriale, con quasi la metà degli studi localizzati in cinque CAP. Al primo posto troviamo il CAP 20121 con 57 studi (il 13,3% del totale), seguito dal CAP 20123 (47, 11%), dal CAP 20122 (45, 10,5%), dal CAP 20144 (in cui è presente via Savona: 36 imprese, l’8,4% del totale) e infine dal CAP 20124 con 34 imprese (pari al 7,9% del totale milanese). Via Savona e dintorni passa però al primo posto se consideriamo la densità dei designer rispetto al totale delle imprese attive in zona, con un valore pari allo 0,84%. Segue il CAP 20121 (0,57%). Al terzo posto il CAP 20135 (C.so Lodi, P.zzale Libia) con una densità pari allo 0,56%. Tra i primi CAP anche l’Isola (CAP 20159), al sesto posto con una densità pari allo 0,4%, preceduta dal CAP 20145 (intorno a C.so Sempione: 0,52%) e dal CAP 20143 (P.ta Ticinese, V.le Cassala: 0,41%).
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