Una mamma, un papà, una piccolina di casa e tanti bimbi da vestire in tutto il mondo. E’ la favola di successo di Paola Montaguti, per le mamme fashioniste Miss Grant.
Come è iniziata la favola di Grant?
Ogni favola nasce da un sogno che diventa realtà. Quella di Grant racconta di una creatività tradotta in abbigliamento per i più piccini. Da 40 anni cerchiamo di interpretare le esigenze di stile ed eleganza per tutte le occasioni: a partire da quelle più glam, con il marchio storico Miss Grant, dedicato alle bambine dai 7 ai 14 anni arrivando a situazioni più minimal-chic di Lu Lu Girl (“dal nome della nostra barboncina”). E con la prossima stagione PE 2012 la linea Eté e gli abiti eleganti del brand Couture.
Ma il vero segreto di questo successo è la nostra famiglia: Mauro Serafini, mio marito è l’amministratore delegato e Beatrice, la nostra splendida bimba di 9 anni è la musa e la consulente di mamma, nonché la sperimentatrice di tutti i nuovi capi.
Una storia di successo legata al made in Italy e alla moda bimbo: avete mai pensato di estendere la vostra collezione oltre che a mamma anche a papà?
Quella di creare una collezione donna, Lu Lu woman, fin dalla nostra prima collezione (PE10) si è trattata di una piacevole scommessa vinta su tutti i fronti. Dopo aver interpretato con le nostre collezioni le esigenze dei più piccoli, ci siamo buttati alla scoperta dell’universo femminile sottolineandone l’aspetto minimal-chic in una linea che sapesse rispondere alle esigenze di classe e comfort. Un divertente gioco che ha come protagoniste sia la bimba, con Lù Lù girl, che la mamma, con Lù Lù woman, legate da un fil rouge che interpreta la vita di tutti i giorni con uno stile disinvolto. Per quanto riguarda la linea maschile, la nostra attenzione è stata riposta agli uomini di domani. Con la prossima PE12 infatti, fa la sua comparsa la prima collezione bimbo in pensata per affezionati allo stile e all’eleganza già in tenera età : Grant Garçon. I capi chiave del guardaroba maschile vengono riletti in chiave più ‘fresca’ con grande attenzione ai dettagli, mantenendo i codici distintivi dello stile Grant.
Abercrombie ed altri brand hanno messo a punto alcune collezioni beach wear e di intimo che hanno fatto discutere per l’azzardata scelta di far indossare “capi da adulti” ai cuccioli di casa. Qual è la sua posizione in proposito? Lo farebbe mai?
Cerchiamo di lavorare molto su un concetto di prodotto moderno e innovativo senza mai però perdere il punto di vista dei più piccoli.
Oggi i bambini hanno una personalità molto forte e le idee chiare. Ma non solo, anche una straordinaria capacità di scegliere. Si tratta comunque di una consapevolezza molto diversa rispetta a quella degli adulti, che scaturisce da una fantasia e una creatività senza condizionamenti, genuina e libera.
Per questa ragione è molto importante per chi crea abbigliamento bimbo cercare di non confinare in categorie facili e devianti (ex: Lolite) e continuare a fare ricerca per trovare soluzioni originali e contemporanee.
Veniamo al successo internazionale: dopo Harrod’s avete altri obiettivi di business & retail?
Il successo riscontrato con Harrod’s, dove abbiamo riconfermato la nostra presenza con il primo corner personalizzato, ottenendo il fatturato più alto della giornata, è un segnale di come la nostra sia un’immagine vincente. La nostra politica è di mantenere un livello di distribuzione selezionato, una filosofia che abbiamo adottato per Miss Grant e tutte le nostre linee che: sia in Italia che all’estero, infatti, la nostra crescita è stata determinata da punti vendita fidelizzati che sono ormai nostri partner da molte stagioni. Questo non esclude, peraltro, l’ampliamento del canale retail cui seguirà una conseguente distribuzione delle linee.
I Paesi estero di riferimento per il vostro export?
Per quanto riguarda l’export i nostri paesi di riferimento sono tutti quei mercati che una volta venivano definiti emergenti ma che ora sono divenuti fondamentali. L’Asia in particolare, partendo dalla Cina dove i ritmi di sviluppo sono in rapida evoluzione. Ma non solo, Corea, Singapore e Taiwan, tutti paesi che hanno un margine di sviluppo del settore del bambino. C’è poi come anticipato precedentemente, il Far East, il Medio Oriente e la Russia, senza dimenticare l’importanza dl Vecchio Continente.
Infine, l’impresa più grande per Grant è …
Per noi l’impresa più grande è quella di mettersi sempre “in gioco”. Affrontare le nuove sfide e le avventure con lo spirito dei bimbi, con lo stesso entusiasmo e la stessa energia, riportando questo sapore nelle nostre collezioni.
Paola Perfetti