È stata in augurata il primo maggio con il Met Gala, la mostra Rei Kawakubo And The Art Of The In-Between, che celebra, appunto, Rei Kawakubo, una delle più avanguardiste artiste della moda degli ultimi 40 anni, fondatrice del marchio di moda Comme des Garçons. Il Met-Metropolitan Museum of Art di New York, teatro delle retrospettive più interessanti a livello mondiale, ha scelto quest’anno di raccontare gli onori di un’artista ancora vivente (prima di lei Yves Saint Laurent nel 1983), che ha scritto forse una delle pagine più belle della storia della moda e del costume.

L’esposizione – aperta al pubblico a partire dal 4 maggio e fino al 4 settembre 2017 – mette in mostra 150 creazioni della designer lungo un percorso minimalista, volutamente non in ordine cronologico, che intende celebrare il percorso e l’evoluzione stilistica di una donna che è stata in grado di scardinare il concetto stesso di abito, di farsi portavoce di un’ideale estetico che ritrova la sua perfezione nel non convenzionale, che ha trovato nella moda il canale preferenziale per esprimere la sua voglia di sperimentazione.

Rei Kawakubo, sin dal suo esordio a Parigi nel 1981 ha messo in chiaro che la sua arte avrebbe rivoluzionato la storia del costume occidentale, mettendo in scena avanguardia e genialità in un concetto di bellezza diametralmente opposto alle tendenze. Un’arte, la sua, ben rappresentata dalle otto dicotomie in cui sono suddivise le 150 creazioni: fashion-anti-fashion, design-not design, model-multiple, then-now, high-low, self-other, object-subject, clothes-not clothes.

All’esposizione, inoltre, si accompagna un libro-racconto fatto da 205 immagini – pubblicato dal Met e realizzato da Andrew Bolton, curatore del Costume Institute, con la direzione artistica di Fabien Baron – scattate dai più grandi maestri della fotografia contemporanea, tra cui Paolo Roversi, Kazumi Kurigami, Craig McDean e Collier Schoor.

Afferma Bolton a proposito di Rei Kawakubo e della retrospettiva: “È dal 1983 che il Met-Metropolitan Museum of Art non dedica una mostra monografica a un designer. E in quel periodo a qualsiasi persona si chiedesse quale stilista stesse rivoluzionando il costume di quel momento la risposta era una sola: Yves Saint Laurent. Oggi se facessimo la stessa domanda la risposta sarebbe univoca: Rei Kawakubo. La fondatrice di Comme des Garçons, in una delle sue rare interviste, ha detto di essere alla ricerca del “newness”, di voler fare cose mai fatte prima, di voler spingersi oltre i confini dell’estetica. E noi abbiamo rispettato questo suo pensiero indagando, “in-between”, alcuni dei suoi capisaldi. Tra fashion e anti-fashion, tra originalità e riproduzione, tra naturale e innaturale, tra abiti e non abiti, in un dialogo che vede in scena le sue creazioni più radicali. Kawakubo ha sempre rifiutato l’appellativo di artista ma è l’unica designer in grado di muoversi con grande intelligenza tra arte e moda, per creare un universo unico e speciale. Salvaguardando le sue idee anche quando deve confrontarsi con i numeri del business e il mercato“.

Pinella PETRONIO