Cominciamo ad arrancare. Le serate del Festival di Sanremo sono lunghe, non sempre particolarmente divertenti, e la stanchezza, dopo tre sere di canzoni e abiti, inizia a farsi sentire. Non si stanca tuttavia l’agguerrito popolo della rete che continua a sferzare a suon di tweet e status su Facebook le gaffe dei cantanti, le imprecisioni di conduttore e valletti, le cadute di stile.
Non si stanca mai, il popolo della rete, nemmeno di fare polemica. È stato letteralmente massacrato, ad esempio, Francesco Paolo Salerno che, “based in LA” – come lui stesso ha scritto – con una lettera e intervista ad un noto femminile ha mostrato il suo disappunto per le critiche all’abito da lui disegnato per Deborah Iurato, rompendo la sua collaborazione con l’artista. Permalosi, questi stilisti. Il risultato di questo divorzio è stato tutto appannaggio della Iurato che, non ci avrà fatto certo ribaltare di meraviglia, ma si è meritata un onestissima sufficienza per il look sfoggiato durante la terza serata di Sanremo 2016, quella dedicata alle cover.
Sempre straordinaria continua ad essere Patty Pravo, con un abito lungo nero del talentuoso Gianluca Saitto, impreziosito da dettagli barocchi sul décolleté, che ha potuto perfino permettersi di presentare una sua stessa cover. Un po’ turbati, invece, siamo rimasti dalla sua acconciatura, che tanto ci ricordava le piume spettinate di Picchio Picchiarello.
Chi ha fatto la differenza ieri sera, mettendo clamorosamente in un angolo Madalina Ghenea in Vionnet, che non c’ha fatto impazzire di gioia, e Gabriel Garko, è stata la solita Virginia Raffaele, che ha strappato applausi a cielo aperto in un’esilarante imitazione di Donatella Versace, la quale, mostrando impareggiabile ironia, dalla sua pagina Facebook, così ha risposto all’imitatrice: “Virginia, vieni a farmi da controfigura? Sono sempre piena di appuntamenti, potresti aiutarmi! Ma dove erano i miei boys? – DV“. L’ironia è propria delle persone intelligenti. E noi, le persone intelligenti, le amiamo moltissimo.
Arisa, s’è tolta, invece, il pigiama, sfoggiando un abito arcobaleno scintillante di Amen. Bene ma non benissimo. Ci auguriamo ci siano ancora ampi margini di miglioramento. E se dopo un raro momento di lucidità, Irene Fornaciari ci aveva stupito con un look semplice, raffinato e sensuale, ieri sera non ha voluto smentirsi né abituarci troppo bene, e si è presentata sul palco con una mise improbabile fatta di pantaloni stretch e lunga maglia asimmetrica che sbucava disordinata dalla giacca con revers lucidi. Tra le nostre preferite di questa 66esima edizione del Festival rimane sempre Noemi, perfetta, e perfettamente a suo agio, in una tuta nera con profonda scollatura di Bianca Maria Gervasio. Un unico appunto: Lo tagliamo quel dread sì o no?. Nella gallery trovate tutti i look di ieri con i nostri promossi e bocciati.
Pinella PETRONIO