Demolire per poi ricostruire domani. Almeno si spera. Impazza già da questa estate la mania di molti designer fare a brandelli in maniera molto evidente jeans, T-shirt e giacche, ma anche maglioni, felpe e camicie. Una tendenza che ritorna anche per l’autunno inverno che ormai, sempre più velocemente, ci apprestiamo a vivere.
Un trend che racconta una voglia di trasgressione, nemmeno troppo latente, che ricorda molto da vicino il look volutamente trasandato e dimesso degli artisti delle correnti musicali punk e grunge, e che ha preso facilmente e velocemente piede probabilmente perché il look logoro aggiunge il fascino del vissuto, che si sposa alla continua ricerca di uno stile più personale e distintivo.
Invogliati anche da celebrità e it girl, che in questi anni hanno fatto particolarmente sfoggio di abiti sfilacciati e sfaldati, immortalati dai fotografi dello streetstyle, gli stilisti hanno così pensato che tanto valeva pensarci loro e hanno portato in passerella jeans strappati ad arte (talvolta anche troppo…) felpe, maglioni e camicie bucati ad hoc, come fosse un ricamo che lascia intravedere la pelle nuda.
Visto e rivisto? Forse. Ma è pur vero che la bravura di molte maison di moda, quando non si riesce più ad inventare, consiste proprio nel reinventare. Nell’interpretare in maniera più nuova e contemporanea, facendosi portatrice di un messaggio attuale, un trend sposato da vecchie generazioni. Per la serie “Niente si crea niente si distrugge ma tutto si trasforma“.
Pinella PETRONIO